Calevo, la villetta della prigionia è abusiva e va demolita

L'ha deciso il Tar, a cui Pier Luigi Destri, mente del sequestro, si era rivolto contro il Comune che non voleva condonare l'immobile da lui costruito abusivamente

Calevo, la villetta della prigionia è abusiva e va demolita

La villetta di Sarzana dov'è stato tenuto prigioniero Andrea Calevo, l’imprenditore sequestrato il 16 dicembre scorso nella sua villa sulle alture di Lerici e liberato dopo 15 giorni di prigionia grazie a un blitz di polizia e carabinieri, è abusiva. Lo ha stabilito il Tar a cui si era rivolto il proprietario, Pier Luigi Destri, la "mente" del sequestro, facendo causa al Comune, che aveva deciso di non condonare l’immobile costruito abusivamente. Il Tar si è riunito il 20 dicembre: Destri non era presente, da quattro giorni si occupava di Calevo. Che succederà ora della villetta? Potrebbe finire tra le proprietà del Comune, a meno che Destri non decida di demolirla.

Calevo ringrazia carabinieri e polizia

Stamattina Calevo, insieme alla sorella Laura e alla mamma Sandra, si è recato in Questura a La Spezia per incontrare e ringraziare gli uomini che hanno contribuito alla sua liberazione: "Ricominciamo la vita di tutti i giorni e speriamo a breve di lasciarci alle spalle questa brutta avventura. Mi hanno salvato, siamo stati già dai carabinieri e ora dalla polizia".

Calevo ha incontrato il questore di La Spezia Gaetano D’Amato e il prefetto Giuseppe Forlani e ha visitato la centrale operativa interforze nella quale sono state coordinate le indagini che hanno portato all’arresto di Destri, 70 anni, il nipote Davide Bandoni (23) e i due albanesi ventenni Fabjon Vila e

Simon Halilaj. "Una vita senza sicurezza non è vita - ha aggiunto Laura Calevo - speriamo che questa storia che abbiamo vissuto sia di monito affinchè reati di questo tipo non accadano più".

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