Il maxi furto da 50 milioni di euro dei rom a casa di Tamara Ecclestone

Due persone sono state arrestate tra Milano e Varese perché considerati membri della banda che ha portato via gioielli per un valore di 50 milioni di euro dalla villa di Tamara Ecclestone

Il maxi furto da 50 milioni di euro dei rom a casa di Tamara Ecclestone

Due italiani sono finiti in manette, ed ora sono in attesa di estradizione nel nostro Paese, perché sospettati del furto milionario di gioielli avvenuto lo scorso 13 dicembre nell’abitazione di Tamara Ecclestone, la figlia dell'ex patron della Formula Uno, a Kensington, nel centro di Londra.

In quel freddo venerdì, un banda di criminali riuscì a portare via beni per un valore dichiarato di 50 milioni di euro. Secondo quanto riferito da "Il Giorno", i due soggetti arrestati sono un milanese, risultato avere precedenti per furto, e un suo amico, incensurato. I due, però, non hanno agito da soli. Al colpo avrebbero partecipato anche una donna ed un uomo di origine sinti, quest’ultimo è ritenuto essere il vero capo della banda e viveva nel campo nomadi di via Monte Bisbino La coppia è tutt’ora ricercata così come il bottino, abilmente occultato.

Le indagini, partite subito il raid criminale, fino ad ora ha permesso di individuare e fermare cinque persone. Ma tutte negano di aver preso parte al colpo messo in atto quando Tamara era in Lapponia con marito e figlia. A febbraio erano già stati arrestati una romena, Maria Mester di 47 anni, e suo figlio. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui ad affittare il residence di lusso in cui il gruppo aveva alloggiato prima e dopo i colpi. La donna lavorava nella villa come addetta alle pulizie. L’hanno presa in aeroporto a Londra dopo essere atterrata dall’Italia: portava orecchini da 300 mila euro che risulterebbero tra quelli rubati. Forse era tornata nella capitale inglese per occuparsi del bottino, non ancora ritrovato.

Il figlio è stato bloccato sempre in aeroporto quando stava per imbarcarsi su un volo diretto in Giappone. Nei loro confronti è già iniziato il processo. Scotland Yard sta continuando il lavoro investigativo cercando di far uscire quante meno notizie possibile. Per quanto riguarda gli italiani fermati ha parlato di tracce lasciate dai due, come l’affitto di un cottage a Londra. Forse la stessa Maria potrebbe aver svelato i nomi dei componenti della banda.

Uno sarebbe Alessandro Donati, 43enne di Calvignasco, in provincia di Milano. Il suo legale, Angelo Pariani, ha già impugnato in Cassazione l’ordinanza di convalida d’arresto avvenuta, lamenta l’avvocato, dopo un’udienza tenuta senza la presenza del difensore. Nel suo passato, come racconta il Corriere della Sera, vi sono il possesso di chiavi alterate e grimaldelli, di associazione a delinquere finalizzata in furti nelle case e di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Spesso si recava in via Monte Bisbino, nel campo abitato da sinti croati, con carta d’identità italiana, e da romeni. Proprio sinti è Jugoslav Jovanovic, il 23enne in fuga. Il clan Jovanovic è quello di Nenad, un abile truffatore che si spacciava per rabbino e riusciva a mettere le mani su pezzi unici, come ad esempio, i quadri di Renoir e Rubens consegnando borse di soldi falsi oppure semplicemente rifiutando di pagare. La Questura gli ha confiscato beni per 2 milioni di euro.

Ma i dubbi sul colpo nella villa della Ecclestone sono tanti. Anche il numero di componenti della banda potrebbe essere più alto. Serviva preparazione e un buon piano studiato nei minimi dettagli per agire.

A Kensington, quartiere dimora di pezzi della famiglia reale e di altro importanti personaggi, ci sono check-point fissi della polizia, servizi di sicurezza privata e telecamere ovunque. Gli inglesi stanno lavorando intensamente sul caso e sono convinti di risolverlo in tempi rapidi.

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