Dalla negligenza fino ai maltrattamenti brutali. Sono dodici in totale i capi d'accusa nei confronti di David e Louise Turpin. Tra questi risultano i reati di tortura e sequestro di persona. I genitori hanno infatti imprigionato all'interno della loro abitazione di Riverside, in California, 12 dei loro 13 figli. Almeno la più piccola, che ha solo due anni, è stata risparmiata dall'atteggiamento malsano dei due ed è è stata ben nutrita.
La coppia ora rischia fino a 94 anni di reclusione o addirittura l'ergastolo. "A volte, facendo questo lavoro, ci si trova davanti alla depravazione umana. Questo è uno di quei casi", ha detto il procuratore della contea Mike Hestrin. Il padre, in particolare, è accusato anche di atti osceni su minore attraverso l'uso della forza, minacce e violenza e avrebbe inoltre legato più volte una delle sue figlie. Le indagini sono ancora in corso e al momento risultano "maltrattamenti" sia a "livello fisico" che "emotivo", ma non "abusi sessuali", ha affermato ieri il procuratore.
Nella casa degli orrori della famiglia Turpin non era concesso neanche usare il bagno. I bambini, infatti, non venivano liberati dalle loro catene nemmeno per i bisogni fisici. Condizioni disumane di sporcizia e maltrattamenti erano all'ordine del giorno. Ma non solo: i genitori andavano a fare la spesa per loro stessi, ma per i figli niente. I medici hanno detto infatti che ci vorranno mesi per riportare il loro peso a un livello normale. Niente cibo, quindi, e la doccia una volta all'anno. E figuriamoci, di medici e dentisti nemmeno l'ombra.
Ad alcuni dei ragazzi, inoltre, mancano delle conoscenze di base e
non sanno cos'è un poliziotto o un farmaco. Ad oggi i vicini non riescono ancora a credere cosa succeddesse all'interno di quella villetta apparentemente tranquilla e normale. Ieri davanti al giudice, i due genitori si sono dichiarati "non colpevoli".
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