Caso Ruby, Forza Italia: "I magistrati usano Ruby per impedire attività politica di Berlusconi"

In una nota congiunta i parlamentari azzurri chiedono verifiche sull'attività della magistratura: "Usano Ruby per colpire Berlusconi"

Caso Ruby, Forza Italia: "I magistrati usano Ruby per impedire attività politica di Berlusconi"

"Non appena il Presidente Berlusconi ha annunciato la ripresa della sua attività politica, dopo aver scontato una condanna ingiusta, che sarà cancellata in Europa, la Procura di Milano ha posto in essere una intensa attività per impedirglielo e, fatto ancor più grave, per incidere sull’imminente decisione della Corte di Cassazione, a seguito dell’assoluzione nel processo Ruby". Inoltre, "non è dato comprendere come sia possibile pubblicare notizie che non hanno alcuna attinenza con le indagini e criminalizzare comportamenti del tutto legittimi, quale quello di aiutare con denaro più che leciti persone in difficoltà. Chiederemo pertanto al Ministro della Giustizia e al Parlamento di farsi carico di un’immediata verifica di quanto sta accadendo". Lo dichiarano, in una nota congiunta, i parlamentari FI Ignazio Abrignani, Massimo Biasotti, Domenico De Siano, Gregorio Fontana, Andrea Mandelli, Massimo Palmizio, Massimo Parisi, Renata Polverini, Stefania Prestigiacomo, Maria Rizzotti, Jole Santelli. Insomma Forza Italia difende il suo leader, Silvio Berlusconi, dall'assedio giudiziario che è ripartito in quetsi giorni.

"Dopo aver costruito una vicenda inesistente, volta a rovinare l’immagine del Presidente Berlusconi e la vita di decine di ragazze la cui unica colpa è stata quella di aver accettato un invito a cena dall’allora Presidente del Consiglio e di aver detto la verità in
tribunale, improvvisamente, ma con perfetto tempismo, si compiono assurde perquisizioni e si tenta, propalando notizie infondate, di convincere ad una collaborazione forzata e menzognera le partecipanti alle serate. Si assiste altresì ad una continua pubblicazione del contenuto di atti di indagine, incontrollati e incontrollabili, con palese e colpevole violazione del segreto istruttorio", affermano i parlamentari azzurri.



"La solerte Procura di Milano, che nel caso Unipol ha indagato e fatto condannare il Presidente Berlusconi per la pubblicazione di una sola frase (abbiamo una banca), vicenda che gli era assolutamente estranea, sembra del tutto disinteressata a queste gravi violazioni, salvo che non si tratti di una precisa strategia volta a condizionare il giudizio della Cassazione o la libera determinazione delle ospiti di Villa San Martino", attaccano ancora nella nota sottolineando: "Ancora una volta vicende trasparenti vengono strumentalizzate in modo inaccettabile".

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