Cronache

Per la Cassazione nel momento del travaglio il feto è già una persona

La Corte di Cassazione ha condannato un'ostretrica ad un anno e nove mesi per omicidio colposo dopo il caso della morte di un bimbo per asfissia perinatale. Per i giudici il feto durante il travaglio ha gli stessi diritti di una persona

Per la Cassazione nel momento del travaglio il feto è già una persona

Il feto nel grembo materno ha la stessa dignità di una persona. A stabilirlo è la Corte di Cassazione che ha condannato per omicidio colposo ad un anno e nove mesi di reclusione un’ostetrica che “per imprudenza, negligenza e imperizia” nel 2008 provocò la morte di un bambino durante il parto in una clinica di Salerno.

Secondo quanto accertato dai giudici l’imputata non avrebbe rilevato in maniera tempestiva la sofferenza fetale del piccolo, rassicurando al contrario il ginecologo sul “regolare andamento del travaglio”. Di conseguenza, il bimbo è morto per “asfissia perinatale”. La mancata accelerazione della fase espulsiva e dell’estrazione del feto, sono state fatali. L’operatrice sanitaria, dopo essere stata condannata, aveva però fatto ricorso sostenendo come, nella fattispecie specifica, il suo errore fosse riconducibile al reato di aborto colposo, disciplinato dalla legge 194.

Confermando la condanna per omicidio, invece, gli ermellini hanno considerato il feto alla stregua di una persona, tutelandone il diritto alla vita, anche nella fase precedente alla nascita, nel caso in oggetto l’attraversamento del canale del parto. Il motivo viene spiegato nella sentenza, citata da La Stampa. L'inizio del travaglio, scrivono i giudici, segna, infatti, “il raggiungimento dell’autonomia del feto” e coincide “con la transizione dalla vita intrauterina a quella extrauterina”. Il quadro normativo italiano ed internazionale, ricorda infine la Cassazione, è caratterizzato da un “ampliamento della tutela della persona e della nozione di soggetto meritevole di tutela, che dal nascituro e al concepimento si è poi estesa fino all'embrione”. Da qui la decisione di condannare l’osterica per omicidio colposo.

Un pronunciamento, quello della Corte, definito “positivo” da Massimo Gandolfini, portavoce del Comitato Difendiamo i nostri figli e organizzatore del 'Family Day'. "La Cassazione ha riconosciuto quello che fin dal 1978 diciamo, ovvero che il concepito - l'embrione prima e il feto dopo - è una persona umana", ha sottolineato l'esponente pro-life sentito dall'Adnkronos.

"Rispetto e regole che difendono la persona umana – ha concluso - vanno applicate in eguale misura al trattamento del feto e dell'embrione”.

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