Il catastrofismo si aggrappa a mezzo grado

Il catastrofismo si aggrappa a mezzo grado

Puntuale come il raffreddore di mezza stagione, anche quest'anno quelli dell'Ipcc, per giustificare la loro pleonastica esistenza ci deliziano con i loro catastrofistici comunicati. Rammentate quando i loro lai portarono a quegli Accordi di Parigi dai quali Trump - Dio lo abbia in gloria - si è dissociato? S'accordarono che la temperatura media planetaria doveva smettere di aumentare oltre i 2 gradi in eccesso rispetto ai valori di 150 anni fa. Naturalmente negli accordi non sta scritto di come esattamente si sarebbe dovuto perseguire il bizzarro proposito.

Perché bizzarro? Be', fate voi: immaginate che, per la felicità dei bimbi, avessero sottoscritto solennemente l'impegno di nevicata per la notte del prossimo Natale in tutte le capitali del mondo. Ecco, questa è la natura degli impegni di Parigi. Ma si può essere più fessi? La verità è che, questi, fessi non sono: piuttosto, sono convinti che tali siano i loro governati. È da trent'anni che ci martellano gli zebedei col riscaldamento globale. Da quando si sono accorti che 'sto riscaldamento ogni tanto diventava rinfrescamento, lo stanno chiamando cambiamento climatico. Che significa che il clima del pianeta non è costante. Ohibò. Additare la circostanza a problema è come additare il tempo che passa a problema. Proporsi di risolverlo o suggerire soluzioni è da cialtroni.

E infatti, quelli dell'Ipcc, che cialtroni non sono, non enunciano alcuna soluzione. «Bisogna agire subito!», dicono. Ma non dicono esattamente cosa fare. Ci dissero: entro il 2012 riduciamo le emissioni del 5% (protocollo di Kyoto, rammentate?) rispetto a quelle del 1990. Il Protocollo di Kyoto fu sottoscritto solennemente, ma le emissioni, ahiloro, sono invece aumentate del 60% tra il 1990 e il 2012. Poi l'Europa, questa Europa che brilla per insipienza ovunque metta bocca, aumentò la posta - rammentate? - col 20-20-20: riduciamo le emissioni del 20% entro il 2020, fantasticarono. È vero che al 2020 ancora non ci siamo, ma a oggi il consumo di combustibili fossili europeo è solo del 3% inferiore a quello del 1990.

Insomma, visto che ogni proposito di ridurre le emissioni sembrava destinato a fallire - ma va'? - si sono fatti furbi, (come quando hanno cambiato il riscaldamento globale in cambiamento climatico) e si sono inventati che bisogna controllare la temperatura globale. Che, appunto, è incontrollabile.

Ma di quanto bisogna fermarlo, 'sto clima? Di 1,5 gradi, dicono senza arrossire. E siccome un grado è già passato, 91 teste d'uovo, ispirate da migliaia di esperti (si fa per dire) e da seimila lavori scientifici (si fa per dire) hanno lanciato codesto mònito: il mondo deve fare le capriole per non fare crescere la temperatura di mezzo grado. Mezzo grado! E se il mondo non facesse nulla? Ah, be', allora per il 2040 la temperatura sarà di mezzo grado di più, assicurano. Primo, chissenefrega.

Secondo: ci credete? Il loro compagno di Nobel, alla prolusione in occasione del ritiro del premio, aveva assicurato che entro sette anni il Polo Nord si sarebbe completamente sciolto. «Completamente!», ripeté. Era il 2007.

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