Il Cav in aula a Bari per il processo escort

Berlusconi si è avvalso della facoltà di non rispondere. La difesa: "Inutile dispendio di energie"

Il Cav in aula a Bari per il processo escort

È andato spontaneamente in tribunale, Silvio Berlusconi, chiamato come testimone nel processo "escort" che si sta tenendo a Bari.

"Preferirei avvalermi della facoltà di non rispondere", ha detto però in aula al presidente Luigi Forleo e ai giudici della seconda sezione penale. Il Cavaliere, che è rimasto in aula nemmeno due minuti e che ha utilizzato un'entrata secondaria, non è tuttavia un teste puro in quanto imputato in un procedimento connesso. Secondo l'accusa, infatti, l’ex premier in concorso con l’ex direttore de L’Avanti Valter Lavitola, avrebbe indotto Gianpaolo Tarantini a mentire ai pm che indagavano sulle escort.

"C’è stato un grosso dispendio di energie per un gesto processuale di scarsa utilità, magari consentito sul piano formale ma del tutto inutile dal punto di vista sostanziale", ha detto l’avvocato
Francesco Paolo Sisto, uno dei difensori di Berlusconi, "Forse non

era il caso di farlo venire apposta con rischi per la incolumità e la sicurezza". I legali del leader di Forza Italia avevano già annunciato il silenzio del loro assistito proprio perché imputato in un processo collegato

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