Cronache

Ci scaricano i migranti, poi fuggono in taxi

Lo sbarco nel Cosentino, avvenuto intorno alle 8, era stato notato da alcuni cittadini che si trovavano nei pressi dell'area portuale e che hanno dato l'allarme al numero di emergenza 112

Ci scaricano i migranti, poi fuggono in taxi

Nella tarda serata di ieri, in seguito alle serrate indagini svolte dagli agenti della squadra mobile della questura di Cosenza, dai militari della stazione carabinieri di Cariati e dai colleghi del commissariato di polizia di Corigliano Rossano, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto due cittadini di nazionalità russa, un 36enne e un 47enne, per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Gli uomini avevano chiamato un taxi per allontanarsi, le forze dell’ordine li hanno fermati. I due sarebbero stati alla guida della barca a vela di circa quindici metri che nella mattinata di ieri è arrivata sulla costa di Cariati e dalla quale sono sbarcati circa sessanta migranti, cittadini iracheni e iraniani, verosimilmente di etnia curda, tra cui una donna con il figlio di appena cinque anni.

Lo sbarco, avvenuto intorno alle ore 8, era stato notato da alcuni cittadini che si trovavano nei pressi dell'area portuale e che hanno dato l'allarme al numero di emergenza 112. Subito i carabinieri si sono prodigati al fine di evitare che i migranti si disperdessero tra le vie del paese e, grazie all'immediato supporto di altro personale dell'Arma, nonché degli uomini del commissariato di Corigliano Rossano unitamente ai soccorritori del 118 e personale del Comune di Cariati, sono state prestate ai migranti le prime cure. Alcuni cittadini che avevano assistito allo sbarco, hanno fornito alle forze dell'ordine alcuni elementi in ordine a quelli che sin da subito erano apparsi essere gli scafisti per cui sono scattate le ricerche.

I cittadini russi avevano cercato di contattare un servizio taxi per allontanarsi dalla Calabria: gli uomini dell'Arma li hanno bloccati lungo una via centrale di Cariati. I due sono stati riconosciuti da alcuni cittadini stranieri sbarcati, per cui si è proceduto al fermo di indiziato di delitto, e su disposizione della competente autorità giudiziaria, al termine delle formalità di rito sono stati trasferiti nella casa circondariale di Castrovillari. La guardia costiera tunisina, intanto, ha annunciato che dal primo gennaio al 31 maggio 2021 sono state condotte 308 operazioni per il contrasto del traffico di esseri umani con il fermo di 4.376 persone che tentavano di raggiungere le coste italiane.

Secondo quanto dichiarato dal portavoce ufficiale della guardia costiera, il generale Hossam Eddine Jabali, tra le persone bloccate mentre cercavano di raggiungere le coste italiane, 1.845 sono cittadini tunisini, mentre 2.531 hanno cittadinanza straniera. Il portavoce della guardia costiera ha spiegato, poi, che le operazioni sono state condotte sia a terra sia in mare, compresi i salvataggi di imbarcazioni cariche di migranti intercettate al largo delle coste tunisine.

Per quanto riguarda il coordinamento con la parte italiana o libica per affrontare il fenomeno, Al Jabali ha sottolineato l'esistenza di un coordinamento indiretto con le due parti nell'ambito della cooperazione internazionale e attraverso il ministero degli Affari esteri.

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