Cronache

La Civiltà Cattolica ne è sicura: "La Bibbia? Storie di migranti"

La Bibbia, per La Civiltà Cattolica, narra soprattutto le vicende di migranti. A partire da Adamo ed Eva, ma sui social network piovono critiche

La Civiltà Cattolica ne è sicura: "La Bibbia? Storie di migranti"

"Siamo degli ospiti sulla Terra, e portiamo con noi, nel nostro bagaglio a mano, la Bibbia – la saggezza accumulata da millenni –, insieme ad altri grandi libri"La Civiltà Cattolica, storica rivista dei gesuiti diretta da padre Antonio Spadaro, non ha alcun dubbio teologico: "La Bibbia, storie di #migranti scritte per un popolo migrante. Adamo ed Eva devono lasciare il Paradiso. Il resto del libro della Genesi pullula di episodi di fuga e di migrazione. È dunque come popolo di rifugiati che Israele diventa il popolo di Dio". C'è una parte di Chiesa cattolica che continua ad associare le vicende dei testi sacri a coloro che giungono sulle nostre coste, in cerca di prospettive migliori.

E ogni volta che una comparazione di questo tipo viene presentata, arrivano le rimostranze di chi non è per nulla d'accordo. Basta dare un occhio alle reazioni esposte sui social network: c'è chi, su un gruppo di sostegno ai Francescani dell'Immacolata, uno di quelli presenti su Facebook, ricorda di come Adamo ed Eva siano stati, nel caso si volesse dare per buona questa interpretazione, "perseguitati" soltranto dal loro Creatore. È solo una delle tante perplessità sollevate dalle parti di quelli che qualcuno chiama "tradizionalisti". Un altro utente, per esempio, si domanda quale sia il comportamento migliore da assumere: "ridere o piangere".

Non mancano, com'è normale che sia, commenti favorevoli alla visione dei gesuiti. Ma in generale può essere rimarcato come il post abbia fatto discutere. La dialettica tra "progressisti" e "conservatori", negli ambienti ecclesiastici, non fa quasi più notizia. In questo caso, non si è trattato di un semplice messaggio spot, ma di una sintesi dell'articolo scritto per la fonte sopracitata da Dominik Markl, che insegna Esegesi dell'Antico Testamento al Biblico di Roma. La riflessione del professore ha un taglio nitido: "Siamo insomma sempre stati dei migranti sulla strada verso l’eternità", si legge nel pezzo in questione. E ancora: "Siamo degli ospiti sulla Terra, e portiamo con noi, nel nostro bagaglio a mano, la Bibbia – la saggezza accumulata da millenni –, insieme ad altri grandi libri". Non viene citato papa Francesco, che ha spesso evidenziato come la Bibbia sia un libro dotato di un "potere" non soggetto ad equiparazioni.

"Accogliere", per la dottrina cattolica progressista, è un imperativo derivante dai precetti del Vangelo, mentre la Bibbia spiegherebbe come l'umanità non possa che essere accostata al peregrinare, che le è sempre stato proprio.

E chi non la vede così? Esiste e argomenta, ma nelle istituzioni ecclesiastiche odierne occupa posizioni minoritarie.

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