Cronache

Coca, prostitute, contrabbando adesso sono il pil del Belpaese

Sostanze stupefacenti, prostituzione, contrabbando di alcol e sigarette: l'Istat inserirà una serie di attività illegali nella stima del pil

Coca, prostitute, contrabbando adesso sono il pil del Belpaese

Cocaina, alcol di contrabbando e prostitute: è stato finalmente svelato il "vero" pil del Belpaese. Perché a fare il prodotto interno lordo dell'Italia, come degli altri paesi europei, è composto anche da indicatori "ufficiosi". Per questo l'Istat inserirà una serie di attività illegali nella stima del pil. Dalle sostanze stupefacenti ai servizi della prostituzione, fino al contrabbando di alcol e sigarette. "La metodologia di stima sarà coerente con le linee guida stabilite da Eurostat", spiega l'istituto di statistica annunciando cambiamenti nel Sistema dei conti nazionali (Sec).

L'inserimento delle attività illegali era già previsto dal Sec del 1993 e in seguito da quello europeo del ’98. "Non è mai stato applicato in quanto non era stata trovata una concordanza sulla metodologia", spiega il ministro del Lavoro Enrico Giovannini. La misurazione delle attività illegali è molto difficile, per l’ovvia ragione che esse si sottraggono a qualsiasi forma di rilevazione. Lo stesso concetto di attività illegale può prestarsi a diverse interpretazioni. "Allo scopo di garantire la massima comparabilità tra le stime prodotte dagli stati membri - fanno sapere dall'Istat - Eurostat ha fornito linee guida ben definite". La metodologia di stima della dimensione economica di tali attività sarà, quindi, coerente con le linee guida stabilite dall'Eurostat. Tra le novità di rilevazione, le spese per ricerca e sviluppo e per armamenti che saranno classificate nella spesa per investimenti. "Le spese per ricerca e sviluppo - ha annunciato l'istituto di statistica - saranno considerate investimenti e non più costi, un cambiamento che determina un impatto positivo anche sul pil".

Giovannini è convinto della importanza di questa novità. "È un passo utile e importante per i conti nazionali - sostiene il ministro del Lavoro - sempre più rappresentativi dell’effettiva attività produttiva di un Paese, ivi compresa quella, purtroppo, illegale". Tra questi rientrano anche l'evasione fiscale e l'economia irregolare.

"Il metodo usato per stimare l’economia sommersa dall’Ocse e dall’Eurostat, - continua Giovannini - è basato proprio sul metodo italiano formulato dall’Istat".

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