I medici devono usare un linguaggio che superi i pregiudizi sull’identità sessuale dei loro pazienti. Lo stabilisce un opuscolo promosso dal Comune di Ferrara che ha subito sollevato forti critiche da parte del centrodestra e dei cattolici che parlano di "spot ideologico a favore delle teorie gender".
La guida sanitarie, si spiega su Repubblica Bologna, è stata curata con la collaborazione di Ausl, dell’università e delle associazioni Lgbt. Secondo Annalisa Felletti, assessora alle Pari opportunità, si tratta di “un utile strumento per i professionisti della salute per un’assistenza consapevole delle differenze" Il vademecum, dal titolo“Oltre gli stereotipi di genere, verso nuove relazioni di diagnosi e cura” ha lo scopo di "combattere le discriminazioni in ambito sanitario e a far crescere comportamenti non giudicanti, non trattamenti speciali ma un’assistenza consapevole delle differenze". Nell’opuscolo di circa 40 pagine si suggerisce a medici, infermieri e operatori sanitari quali comportamenti adottare come, per esempio, "mantenere un atteggiamento non giudicante", "usare un linguaggio neutro e inclusivo nei colloqui con i pazienti" e "facilitare la manifestazione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere". Le associazioni cattoliche, Forza Italia e Fratelli d’Italia descrivono l’iniziativa come "un imbarazzante connubio propagandistico fra politici, associazioni e azienda Ausl", mentre il quotidiano Avvenire teme che "l’intento di superare i pregiudizi di genere si trasforma troppo spesso in rivendicazione ideologica".
Il giornale della Cei si chiede "perché l’intento di superare i 'pregiudizi di genere' debba poi mescolarsi con la promozione di una cultura gender, secondo cui parlare di madre e di padre diventa discriminazione omofoba?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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