Alta tensione tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il governatore della regione Lombardia Attilio Fontana. Durante la riunione alla Protezione civile di Roma sul coronavirus con i numeri uno delle regioni, il presidente leghista avrebbe buttato giù il telefono per esprimere il proprio disaccordo con il premier. Da quanto ricostruito dal Corriere della Sera, il governatore lombardo del Carroccio avrebbe chiuso il collegamento.
Il summit si sarebbe aperto con la mano tesa del sedicente avvocato del poolo, che avrebbe detto di essere stato "male interpretato" circa le sue dichiarazioni sul cosiddetto paziente "uno" di Codogno, che hanno mandato su tutte le furie Attilio Fontana, e di avere "massima fiducia" nel lavoro delle regioni e dei rispettivi ospedali. Ma a quanto apprende l'Adnkronos, attimi di tensione hanno animato il vertice, terminato da poco, nella sede capitolina della Protezione Civile, con il premier e i ministri, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e i governatori collegati in conference call.
Il caos, raccontano alcuni presenti, è scattato quanto uno dei tecnici presenti, di Roma, ha sollevato dubbi sulla reale utilità della diffusione delle mascherine tra gli operatori sanitari. Nelle regioni alle prese con l'emergenza coronavirus le mascherine ai medici, anche di base, vanno distribuite, quindi è necessario un significativo approvvigionamento. Parole che sono state interpretate da alcuni governatori come una frenata del governo, "come se da Roma stessero sminuendo l'importanza e l'urgenza", spiegano alcuni presenti all'agenzia stampa
Da lì sarebbe nata una discussione animata, con Fontana che avrebbe indotto il presidente del Consiglio ad allontanare i tecnici presenti. La frattura si sarebbe poi ricomposta, con le rassicurazioni del premier, e a che con l’intervento dei governatori di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, che tentavano di usare modi e toni (più) pacati.
Nel pomeriggio Fontana ha poi spiegato cosa è successo: "Errori in ospedale? Ritengo questa affermazione un errore, il presidente Conte se ne è reso conto e ha modificato le sue affermazioni. L'ospedale di Codogno non ha commesso nessun errore e, anzi, rispetto ai protocolli previsti dal ministero, ha anche fatto un passo in più. Ecco perché mi sono un attimino innervosito. Ora abbiamo chiarito".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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