Coronavirus

Cosa impareremo dopo la tempesta

Per assicurare all'Italia una pronta ripresa dopo la pandemia bisogna saper immaginare i bisogni e i beni di consumo dei prossimi anni.

Cosa impareremo dopo la tempesta

Per assicurare all'Italia una pronta ripresa dopo la pandemia bisogna saper immaginare i bisogni e i beni di consumo dei prossimi anni. Non basta dire investite ma anche dire dove investire, dove le imprese italiane di media dimensione ma innovative possono fare e vendere in un mercato che resterà globalizzato. Una prima possibile strada ci viene aperta dalla diffusione dello smart working per cui diventerà più importante e attrezzata la casa. Potremo perciò di nuovo investire nell'edilizia creando tipi di abitazione più adatti e nuovi oggetti domestici intelligenti. Ci sarà poi una rivalutazione del verde, in un nuovo rapporto con la natura.

Un secondo campo di investimenti profittevoli è la semplificazione radicale dei processi di comunicazione, ancora oggi troppo complessi e faticosi per la massa della popolazione. Inoltre finora il progresso ha favorito gli schermi piccoli, in particolare il cellulare. Ma nella casa ingrandita sarà possibile impiantare schermi più ampi dove ci si incontra quasi fisicamente, modificando lo stesso concetto di solitudine e di intimità. Un terzo filone di prodotti richiesti avranno a che fare con la salute. Nelle case di oggi c'è già in genere un termometro, un apparecchio per la misurazione della pressione, della saturazione sanguigna più tutti gli stick per le analisi delle urine. Ma ci sarà una forte domanda per apparecchiature trasportabili con cui il medico può svolgere a casa del paziente esami che potevano essere fatti solo in clinica, come la radiografia, l'elettrocardiogramma o l'ecografia e domani altre cose ancora. Sono in fase di ricerca avanzata anche robot di analisi del sangue usandone una sola goccia, e tutti questi ausili si integreranno con la telemedicina. Ma, qualcuno mi domanda, perché non parli dell'intelligenza artificiale? Perché questa sarà presente in tutti i nuovi strumenti di produzione e di consumo.

L'intelligenza artificiale non è un oggetto, ma una energia intellettuale, potremmo paragonarla all'elettricità che ha finito per entrare come componente essenziale in ogni produzione moderna.

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