"Stavamo tornando a casa e c’era una ragazza di 17 anni, incinta, che stava vicino al secchio dell'immondizia". È il racconto choc della donna che ha salvato una delle tre ragazzine seviziate, rinchiuse "come bestie" in un campo rom alla periferia di Foggia e costrette a prostituirsi.
"Ha fatto segno con la mano e allora io ho fermato la macchina. Questa ragazza era tutta piena di sangue, qualche brutto *** le aveva buttato la benzina addosso", spiega la testimone anonima a Storie Italiane su Rai1, "L’ho fatta nascondere per evitare che qualcuno venisse e potesse farle del male. Era piena di sangue e incinta. Una ragazzina di 17 anni, in quella maniera, tutta insanguinata, non potevo non salvarla...".
È stata proprio la denuncia della 17enne a far scattare l'indagine che ha portato all'arresto di sei rom e a far scoprire un di prostituzione minorile in cui erano finite tre minorenni - tutte
appartenenti a famiglie disagiate. "Siccome sono incinta e non riesco a prostituirmi mi ha ucciso di botte", avrebbe detto la ragazza a chi l'ha salvata. Del resto l'orrore dei rom incriminati sarebbe abdato ben oltre: la banda avrebbe persino "venduto" il nasciuturo per 28mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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