Cronache

Criminalità foggiana, sequestrato patrimonio al re del vino

Nuovi guai giudiziari per l'imprenditore Vincenzo Secondo Melandri. La Dia ha sequestrato il patrimonio del noto 're del vino'

Criminalità foggiana, sequestrato patrimonio al re del vino

La Direzione Investigativa Antimafia di Bologna ha sequestrato il patrimonio dell'imprenditore vitivinicolo di Ravenna Vincenzo Secondo Melandri - anche noto come il 're del vino' - stimato in oltre 50milioni di euro, decisamente sproporzionato rispetto alle sue attività. L'imprenditore nel 2012 venne già coinvolto nell'operazione 'Baccus' condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, a seguito della quale la Corte d'Appello nei suoi confronti emise una condanna di reclusione a 4 anni per reati associativi finalizzati alla truffa aggravata e ai reati fiscali.

Sempre in quell'occasione - su ordine del GIP del Tribunale di Bari - gli agenti della Squadra Mobile di Foggia in collaborazione con i militari dello S.C.I.CO. e dei comandi provinciali della Guardia di Finanza della Capitanata e del capoluogo pugliese, arrestarono 24 persone di cui 17 finirono in carcere e 7 agli arresti domiciliari. Le accuse a vario titolo nei loro confronti furono di associazione per delinquere finalizzata all'usura e all'estorsione con l'aggravante del metodo mafioso, di truffa ai danni dell'Unione Europea e di illecito amministrativo. Gli inquirenti disposero inoltre il sequestro di beni mobili e immobili di una importante azienda vitivinicola nel ravennate. Nel dicembre 2017 Melandri finì in manette nell'ambito dell'operazione 'Malavigna' in quanto ritenuto referente di un gruppo criminale specializzato nel riciclaggio di capitali ingenti di provenienza illecita e nelle frodi fiscali, queste ultime perpetrate tramite fatture per operazioni inesistenti, con il coinvolgimento di persone vicine alla criminalità foggiana.

Le recenti indagini svolte dalla Dia sulla documentazione societaria e bancaria hanno poi permesso di ricostruire il cospicuo patrimonio dell'imprenditore e della sua compagna. Sono pertanto stati sequestrati compendi aziendali e partecipazioni societarie di 185 immobili - ubicati tra Faenza, Forlì, Desenzano del Garda e Russi - costituiti da fabbricati e da circa 80 terreni. A questi si aggiungono 4 auto d'epoca (due Lancia Flavia coupe, una Lancia Flaminia e un'Alfa Romeo) e disponibilità finanziarie depositate su conti correnti in Italia e nella Repubblica di San Marino, per un valore complessivo di oltre 50milioni di euro.

Essendo l'operazione ancora in corso non si esclude che possano riscontrarsi altre evidenze finanziare ed economiche tali da far lievitare la cifra.

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