Quella crociata contro le persone libere

Quella crociata contro le persone libere

In America, al grido di «abbasso la scoperta dell'America» le statue di Cristoforo Colombo sono decapitate o buttate giù dal cavallo. In Italia la sinistra, in cronico deficit d'identità, agita nientemeno che il fantasma del fascismo.

Guai a chi fiata contro l'islam o a chi afferma - dati alla mano - che i flussi migratori dall'Africa, artificialmente provocati, sono la nuova corsa dell'oro e il più grande caso di sfruttamento schiavistico della storia. Chi si azzarda a ricordare che glaciazioni e surriscaldamenti del pianeta si alternano nel corso dei millenni è esposto al disprezzo di scolari militarizzati peggio dei balilla e delle guardie rosse. Il mondo occidentale che ha dettato la carta dei diritti cade nelle fauci del nuovo stalinismo politicamente corretto che agisce attraverso le sue polizie mediatiche nella più impegnativa crociata che l'imbecillità organizzata abbia lanciato per sterminare gli individui, le persone uniche, ciascuna titolare della propria singola libertà.

Il «politicamente corretto», cioè la banalità obbligatoria e collettiva non fa prigionieri: in Italia comanda su tutte le carriere secondo criteri mafiosi di

fedeltà di partito che mettono in fuga i cervelli dei ricercatori rimpiazzati un tanto al chilo dai migranti. Questa guerra razziale contro la gente libera è intorno a noi ed è contro di noi. Se nessuno si muove, è persa.

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