"Desirée, bevi acqua e zucchero": così il branco voleva rianimare Desirée

La morte di Desirée poteva essere evitata? Dalle indagini emerge una circostanza abbastanza chiara: il branco non ha chiamato i soccorsi

"Desirée, bevi acqua e zucchero": così il branco voleva rianimare Desirée

La morte di Desirée poteva essere evitata? Dalle indagini emerge una circostanza abbastanza chiara: il branco non ha chiamato i soccorsi e ha impedito che qualcuno tra i testimoni presenti in quel cantiere abbandonato lo facesse. La ragazzina è stata in una prima fase stordita con un cocktail di droghe e psicofarmaci. Ha perso i sensi quasi subito per poi cadere su un materasso che si trovava all'interno di quel capannone abbandonato. Sotto gli effetti di stupefacenti non è riuscita ad opporsi alle violenze inaudite dei quattro stupratori. Così per ore a turno, i clandestini hanno abusato di quel corpo inerme. Poi dopo le sevizie hanno tentato di rimettere in piedi la ragazza con un po' di acqua e zucchero.

Una soluzione poco efficace per un corpo che aveva subito violenze per ore. A quanto pare, sempre secondo il racconti di alcuni testimoni, le belve avrebbero anche dato del metadone alla ragazza ma con nessun risultato. Desy era stremata dopo aver subito le violenze e dopo aver ingerito un cockatil fatale di droghe.

Quando si sono resi conto che la 16enne stava per morire, i quattro clandestini hanno deciso di non chiamare i soccorsi: "È meglio che muore 'sta tossica". Una frase che di fatto suona un po' come una sentenza di morte. Il branco ha anche impedito che qualcuno all'interno del cantiere abbandonato chiamasse i soccorsi.

I clandestini volevano avere il tempo per organizzare la fuga. Ma a quanto pare la loro latitanza è durata davvero poco. Due senegalesi e un nigeriano sono finiti in manette qualche giorno fa. Ieri nel Foggiano è stato arrestato un gambiano, la quarta belva.

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