Dipendente licenziato per un like su Facebook

È successo in Sardegna. Il datore di lavoro ha ritenuto diffamatorio il post a cui il lavoratore aveva messo il "mi piace". Lui nega tutto: "Una storia di fantasia"

Dipendente licenziato per un like su Facebook

Attenzione, un semplice "like" su Facebook potrebbe costarvi il posto di lavoro. Il dipendente di una azienda di Villacidro, comune di 15mila abitanti del Medio Campidano (Sardegna), è stato licenziato per aver messo un "mi piace" su un post che il datore di lavoro ha ritenuto "denigratorio e diffamatorio". Come riportato dall'Unione Sarda, il "fattaccio" è capitato a Marco Pinna, 40 anni, responsabile del reparto distribuzione ortofrutta della Cs&D. Ma vediamo cosa è successo. Un suo ex collega, oggi pensionato, ha pubblicato un commento sul social network. Pinna ha cliccato "mi piace" e il suo capo non l'ha presa bene, scorgendo delle attinenze con la sua azienda. Il lavoratore si è difeso dicendo che si trattava solo di "una storia di fantasia" ma la ditta non ha sentito storie e ha fatto scattare la contestazione disciplinare per "manifesta violazione degli obblighi contrattuali di diligenza, correttezza, buona fede e lealtà". Tutto recapitato con raccomandata A/R e invito a far pervenire "giustificazioni scritte entro cinque giorni". Il dipendente fornisce la propria versione dei fatti tramite il proprio avvocato, ma l'azienda non si ritiene soddisfatta e dal 30 ottobre lo licenzia. Ecco, in estrema sintesi, la motivazione del licenziamento: "Per la sua gravissima adesione e le asserzioni pubblicamente rese, queste ultime talmente gravi da integrare gli estremi della minaccia". A decidere il licenziamento è stato il presidente del cda dell'azienda, Alberto Cellino.

La vicenda segue di alcuni giorni un analogo fatto alla Nestlè (Perugia) che, dopo un confronto con i sindacati, ha deciso di far rientrare il licenziamento di una dipendente per un post su Facebook: per lei solo un provvedimento disciplinare.

Abbiamo chiesto all'avvocato Marisa Marraffino di Milano (esperta di reati su Internet) un parere su quanto accaduto. "Il mi piace da solo non basta a giustificare il licenziamento. Giustifica però una sanzione disciplinare meno afflittiva". Un'altra precisazione importante: "Per il concorso nel reato basta il mi piace (c'è già stato un caso di rinvio a giudizio pochi mesi fa) ma per il licenziamento la lesione del vincolo fiduciario deve essere un po' più grave di così". Le norme di riferimento per il licenziamento/like sono l'articolo 2104 codice civile (obbligo di diligenza) e l'articolo 2105 (obbligo di fedeltà). "Entrambi (diligenza e fedeltà) possono essere lesi da un like

$mid=11416581406732=2cf9f2deaf4dbc60692.2:0.0.0.0.0.0.$end:0:$0:0">ma difficilmente al punto tale da legittimare da soli il licenziamento".

Al dipendente non resta che fare ricorso. Vedremo come andrà a finire la storia.

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