Cronache

Pure Don Nando attacca Salvini: "Allora io sono comunista"

"Ama il prossimo tuo (cit Gesù), se questo vuol dire essere comunista, allora io sono comunista", il cartellone contro Matteo Salvini è l’ultima trovata social di Don Nando Ottaviani

Pure Don Nando attacca Salvini: "Allora io sono comunista"

Spunta un altro prete contro Salvini. Questa volta il messaggio d’attacco contro il ministro dell’Interno e la sua politica dei porti chiusi arriva da Coreglia Antelminelli, Lucca. Don Nando Ottaviani, dalla sagrestia della parrocchia di San Michele, lancia l’ennesima provocazione. Si fa fotografare con un grosso cartello in mano che recita: “Ama il prossimo tuo (cit. Gesù). Se questo vuol dire essere comunista, allora io sono comunista”. Un messaggio inequivocabile.

Ma cosa ha spinto don Nando ad andare contro Salvini? Il Papa e i suoi continui messaggi pro migranti? No, la notizia di un’aggressione, da parte di alcuni tifosi leghisti, ad un giovane di Cremona che, per provocare la piazza di Salvini, ha esibito un cartello con la stesa frase pronunciata da Gesù: “Ama il prossimo tuo”. È bastato questo per far esplodere la rabbia del sacerdote che, sempre sulla sua pagina Facebook scrive: “Non sapevo che manifestare pacificamente senza dire nulla, ma alzando solo una scritta 'Ama il prossimo tuo' presa dal Vangelo, Vangelo tanto sventolato, potesse essere un attentato alla democrazia. E poi sentire un ministro della Repubblica offendere e dare del comunista a quel giovane, infuocando così ancor più gli animi di quella gente che intanto picchiava schiaffeggiava e prendeva a calci quel giovane manifestante, mi fa ancora ribrezzo. Sono solidale con quel giovane manifestante che in silenzio senza usare violenza ha solo espresso una sacrosanta verità”.

Ma questa è solo l’ultima trovata di don Nando. Il sacerdote di provincia è conosciuto come il “prete social”. Tra una diretta Facebook durante i matrimoni e la recita di un rosario lancia anche messaggi sociali. O attacchi, come l’ultimo contro Salvini.

E tra una frecciatina al leader della Lega e una supplica a Sant’Antonio don Nando difende i Gay Pride, come quello di Modena e attacca, invece, la marcia del Movimento della Vita. Punta il dito contro i neofascisti a Roma e la rappresentazione, a detta sua “arcaica”, delle donne di Radio Maria. Insomma, un prete fuori dal coro. E i leghisti, sempre più cattolici, non sembrano preoccuparlo.

Ma la repulsione di don Nando alle politiche della Lega non è cosa nuova. Un anno fa, quando il Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana annunciò lo stop al riconoscimento dei figli di coppie omosessuali, si dimostrò ancora una volta battagliero. Per lui quei bambini andavano non solo riconosciuti ma anche battezzati.

E nonostante don Nando sia uomo di Chiesa attacca Salvini anche sul crocefisso. Per lui, che ha dato la vita per la Croce, non bisogna appenderla nei luoghi pubblici. E dice: “Gesù non ha mai imposto la sua parola , quindi se non l’ha imposta lui figuriamoci un uomo di Stato laico. Non sapendo nemmeno il significato di quel crocifisso. Povero cristianesimo, povero crocifisso. Attenti a essere cristiani di facciata". Pare proprio che per il prete toscano l’esibizione pubblica dei simboli del cristianesimo di Matteo Salvini sia una ripugnabile strumentalizzazione.

Eppure, a giudicare dal suo profilo facebook, non si direbbe che il prete sia un’amante della riservatezza.

Commenti