C'è un dettaglio che non tutti sanno su Denise Pipitone, la bimba scomparsa a Mazara del Vallo il primo dicembre del 2004, quando aveva solo quattro anni.
Ora che la vicenda è tornata prepotentemente sui giornali, in molti si chiedono da dove viene il cognome della piccola, Pipitone, diverso sia da quello della madre, Piera Maggio, che da quello del padre, Pietro Pulizzi. Denise infatti si chiama Pipitone, come il primo marito della mamma, dal quale la donna ha poi divorziato. La bambina era nata dalla relazione extraconiugale che Piera Maggio aveva avuto con Pietro Pulizzi nel corso del suo matrimonio. I due avevano da tempo una frequentazione clandestina, e questo era stato uno dei motivi per cui fin da subito i sospetti sulla scomparsa della bimba erano ricaduti sull'ex moglie di Pulizzi, dalla quale l'uomo aveva avuto altre due figlie. All’inizio la storia era rimasta nascosta e alla piccola Denise venne dato il cognome del marito della mamma.
Solo in seguito alla sua scomparsa la realtà venne a galla. Toni Pipitone, muratore che adesso lavora in Germania, decise quindi di uscire dalla vicenda, senza però togliere il cognome a Denise, ormai sparita nel nulla. Tra l’altro quello era l’unico cognome che la bimba conosceva come suo e con il quale erano state avviate le ricerche. Anche cambiarlo in corsa avrebbe forse creato qualche problema. Con il primo marito la Maggio ebbe anche un altro figlio, Kevin, nato nel 1993. Nel settembre del 2018 la donna si risposò con il padre naturale di Denise, Pietro Pulizzi.
Caso riaperto dalla Procura
Nelle ultime settimane il caso della scomparsa della piccola è tornato sotto i riflettori. Prima con la comparsa della giovane russa che cercava la sua famiglia d’origine, poi con la riapertura delle indagini da parte della Procura di Marsala. Nei giorni scorsi c’è anche stata una nuova perquisizione nella casa di via Pirandello, a Mazara, dove aveva vissuto Anna Corona, la ex moglie di Pulizzi. Inizialmente la donna era stata accusata con la figlia Jessica, sorellastra di Denise, di aver rapito la bimba per gelosia e di essere entrambe responsabili della sua scomparsa. L’ipotesi era però caduta con l’assoluzione della ragazza.
Per diverse ore l’abitazione di via Pirandello, di proprietà ora di una famiglia che si trova in Svizzera, è stata esaminata dagli uomini della Scientifica, in cerca soprattutto di una botola segreta. Non sembra comunque che siano emersi particolari nuovi che possano aiutare le indagini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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