Esclusa dalla Finanza perché da adolescente ha fumato una canna: i giudici le danno ragione

Una ragazza romana è stata esclusa nel 2016 dal concorso per entrare nella Guardia di Finanza perché molti anni prima era stata sorpresa a fumare una canna. Il Tar ha accolto il ricorso

Esclusa dalla Finanza perché da adolescente ha fumato una canna: i giudici le danno ragione

Una giovane romana che aveva il sogno di indossare la divisa delle Fiamme Gialle, è stata esclusa dal concorso per entrare nella Guardia di Finanza perché da adolescente era stata sorpresa a fumare una canna in spiaggia.

L'aspirante maresciallo si è così rivolta al Tar e i giudici le hanno dato ragione annullando il provvedimento visto che la condotta contestata è stata "attuata in un'età adolescenziale connotata da una fisiologica immaturità".

L'episodio, come riporta Il Messaggero, risale al 4 novembre 2016 quando la ragazza, nonostante si fosse collocata al numero 466 della graduatoria finale e fosse stata ammessa sia alla prova scritta che all'orale, è stata esclusa per una segnalazione nei suoi confronti in prefettura.

È stato rilevato, infatti, il "difetto dei requisiti di moralità e condotta stabiliti per l’ammissione ai concorsi della magistratura ordinaria". La vicenda della segnalazione risale al 2010 quando la giovane era ancora un'adolescente. Era stata "colta sulla spiaggia con una canna in mano ed era intenta a fumarla". A suo carico, anche un'annotazione di polizia giudiziaria secondo la quale la giovane, nel 2009, sarebbe stata "sorpresa nel tentativo di asportare capi di abbigliamento all’interno di un negozio".

La ragazza, laureata alla facoltà di giurisprudenza e con un lavoro a tempo determinato, sarebbe stata esclusa per queste ragioni. Ma per i giudici "il ricorso va accolto con conseguente annullamento degli atti di esclusione impugnati".

Il comando non avrebbe nemmeno considerato la valutazione "proveniente da un ufficio periferico dello stesso Corpo, che parla dell’indole e della personalità della ricorrente definita quale soggetto buono, che gode di buona estimazione pubblica e risulta di buona condotta

morale e civile; ha vissuto in seno alla famiglia ed è da considerarsi seria, educata e corretta. Non risulta abbia avuto frequentazioni malavitose e/o con soggetti criminali locali e non ha ricoperto cariche pubbliche".

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