Falsa cura per la Sla, Andolina è ai domiciliari

Il medico già coinvolto nel caso Stamina è stato arrestato con l'accusa di associazione per delinquere. Trenta le presunte vittime

Falsa cura per la Sla, Andolina è ai domiciliari

Finisce ai domiciliari Marino Andolina, il medico già coinvolto nella vicenda Stamina. C'è anche il suo nome tra quello dei cinque arrestati nell'ambito dell'inchiesta della procura di Brescia che ha scoperchiato un'organizzazione che provava a somministrare, dietro pagamento di notevoli somme di denaro, un'asserita "terapia innovativa" per la cura di gravi patologie neurodegenerative.

Tra gli arrestati ci sono pure un medico bresciano e tre persone estranee al mondo della medicina: due di Brescia e uno di Milano.

Associazione a delinquere finalizzata alla truffa nei confronti di soggetti vulnerabili è l'accusa ipotizzata dagli investigatori, che hanno identificato circa trenta pazienti, affetti da gravi malattie tra cui Sla, Sma e leucemia. Tutti sarebbero stati indotti a sperimentare una "terapia innovativa". Una cura presentata come fondata sul trattamento di cellule staminali ed esosomi, e ricavata attraverso il trattamento di tessuto adiposo ottenuto con interventi di liposuzione, anche nei confronti di donatori, effettuati presso uno studio medico di Brescia.

L'articolata indagine, condotta dai carabinieri del Nas, ha permesso di scoprire che gli asseriti "prodotti farmacologici", non autorizzati, non sperimentati clinicamente, privi dei prescritti requisiti di efficacia, sicurezza e qualità e potenzialmente pericolosi per la salute, venivano

prodotti in un laboratorio svizzero e somministrati ai pazienti per via endovenosa senza alcuna valutazione clinica, in ambienti extraospedalieri quali hotel, abitazioni private o laboratori di analisi cliniche.

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