Le Foche: "Dati confortanti. Se continua così pensare di abolire il coprifuoco "

Francesco Le Foche è fiducioso per l'andamento dei dati dell'epidemia di coronavirus in Italia e prospetta un immediato futuro di maggiore libertà

Le Foche: "Dati confortanti. Se continua così pensare di abolire il coprifuoco "

Da lunedì non ci saranno più regioni rosse e quasi tutto il Paese passerà in giallo. Uno spiraglio di luce sta facendo breccia nella situazione epidemia per un lento ritorno a una quasi normalità. Lo pensa anche l'immunologo Francesco Le Foche, che dati alla mano infonde fiducia al Paese tramite le colonne del Corriere della sera: "I dati appaiono molto confortanti e sono il frutto dei sacrifici di tutti. Bisogna andare avanti così e stringere i denti per altre due settimane almeno, fino ad averne conferma". Fiducia ma anche allerta, perché le possibilità che il virus riprenda la sua corsa sono alte.

L'ultimo monitoraggio però è stato positivo per il Paese e dimostrano che il "rischio ragionato" assunto da Mario Draghi nel riaprire in parte il Paese era davvero ben ponderato. L'Italia non è fuori dall'epidemia, con le riaperture i numeri dei contagi scendono meno rapidamente di quanto farebbero se fosse tutto chiuso ma il Paese ha bisogno di tornare a vivere e l'economia necessita di muoversi e di iniezioni di fiducia. I dati di oggi non riflettono ancora il quadro del post aperture ma danno comunque un'indicazione di massima sul fatto che probabilmente l'Italia sta andando nella direzione corretta: "Era ragionevole immaginare che le vaccinazioni, unite al contributo individuale delle persone, avrebbero dato un grande aiuto. Certo per sentirci più al sicuro dovremo vedere la curva fra due settimane che sarà il risultato di come sono andati i contagi dopo la fatidica data del 26 aprile".

Anche per Francesco Le Foche la parola d'ordine è: gradualità. Riaprire tutto e subito non è la soluzione migliore, nemmeno per i cittadini che devono ancora essere responsabilizzati. Tutti desiderano un'estate libera o, comunque, più libera rispetto agli ultimi mesi vissuti quasi interamente in lockdown. Ma per arrivare a questo occorre che tutti si muovano nella stessa direzione, ossia quella della prudenza e dell'attenzione. A supporto del comportamento dei singoli ci sono i vaccini, che saranno sempre di più. "Ne stanno arrivando altri, sempre più innovativi come quello dell’americana Novavax basato sulla tecnica del Dna ricombinante, diverso dai precedenti, frutto di una tecnologia consolidata. Potrebbe essere vicina l’approvazione del preparato di Curevac, simile come concezione a quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna", ha spiegato Francesco Le Foce.

Quello di AstraZeneca resta un nodo da sciogliere ma per Le Foche sarebbe opportuno attuare la discriminante di genere per la somministrazione: "L’ideale sarebbe utilizzarlo preferibilmente per immunizzare gli uomini anche sotto i 55 anni visto che nelle giovani donne sono stati osservati rarissimi casi di trombosi. Se però l’emergenza lo richiede e ci fosse insufficienza di dosi questi ragionamenti di estrema cautela dovrebbero passare in secondo piano in quanto vaccinare tutti e velocemente diventa l’assoluta priorità".

Sul coprifuoco, invece, Francesco Le Foche sulla base dell'attuale situazione sembra non avere dubbi: "Se continua così a mio parere si potrebbe pensare di abolirlo del tutto, non credo che con un’incidenza di casi che va calando e i reparti di terapia intensiva e medicina meno pressati dai ricoveri, farebbe la

differenza consentire alle persone di fermarsi più a lungo al ristorante, all’aperto. Andiamo verso la bella stagione e le temperature miti favorirebbero la possibilità di dare spazio a una vita sociale meno sacrificata".

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