Fugge a nuoto dal macello La mucca che commuove il web

Doveva essere trasportata al mattatoio. La petizione per salvarla. Ma è morta di stenti

Fugge a nuoto dal macello La mucca che commuove il web

Poi dicono che gli animali non sentono l'acre odore della morte. Tolstoj scriveva che se i macelli avessero le pareti di vetro saremmo tutti vegetariani.

A Fremantle, città portuale dell'Australia occidentale, stavano imbarcando, come accade quotidianamente, dieci bovini che dovevano essere trasportati al mattatoio. Ebbene, una mucca che stava per essere issata a bordo del cargo si è gettata nelle gelide acque dell'oceano, nuotando per ore pur di fuggire alla violenza e alla morte che le sarebbero state inflitte in macello. L'episodio risale a sabato scorso, quando Manny, così è stata chiamata la mucca in fuga, ha eluso la sorveglianza dei custodi durante l'imbarco, e si è gettata dalla nave in acqua.

Dopo diverse ore di nuoto è approdata a riva dove l'attendevano i veterinari e il personale del porto di Fremantle, ma non si è fatta prendere riuscendo a scappare lungo la spiaggia verso sud. Un portavoce della Wellard, la ditta incaricata del trasporto, ha fatto sapere che, per problemi di comunicazione, l'imbarco degli animali non ha seguito le regole consuete permettendo così a Manny di gettarsi in acqua, mentre per una sua compagna che si è fratturata le zampe si è proceduto all'eutanasia sul posto e le altre otto sono state poi imbarcate regolarmente. Il personale della Wellard ha continuato le ricerche per tutta domenica, dopo che una persona ha avvistato Manny diversi chilometri a sud vicino alla città di Cockburn. «Sono molto preoccupato per lei» ha affermato l'uomo «perché domani in quella zona è prevista una temperatura di oltre 37 gradi centigradi e l'animale mi è sembrato esausto». Il Web intanto si è mosso, come spesso accade in questi casi e migliaia di animalisti nonché semplici persone, colpite da questa storia commovente, hanno scritto alla Wellard di risparmiare a Manny il suo destino di morte. Alcune di loro hanno messo a disposizione denaro per il recupero e terreni privati per ospitare quella che è diventata un po' il simbolo della fuga degli animali dalla crudeltà umana. Niente da fare. Ancora una volta, la violenza dell'uomo, il suo spietato dominio sulla natura sono emersi. La Wellard ha annunciato, il giorno dopo, di avere ritrovato la mucca e averla sedata per metterla in quarantena e decidere il da farsi. Purtroppo chi aveva espresso la sua preoccupazione per il caldo e la fatica di un mammifero non certo attrezzato anatomicamente a scappare correndo, aveva ragione. La Wellard ha annunciato la morte di Manny «dovuta alla sedazione associata al suo precario stato di salute». Avanzando un filo di pietismo che si poteva risparmiare, la ditta ha aggiunto che «fortunatamente Manny è passata dal sonno alla morte senza accorgersene».

Molti non la vogliono bere e pensano che la mucca sia stata riportata al macello. Il profumo dei soldi avrebbe ancora vinto sulla pietà umana.

La storia di questa mucca con una voglia disperata di vivere ha riportato a galla la crudeltà che vige nel settore dei trasporti di animali vivi e che c'interessa da vicino, visto che l'Italia fa trasportare nei suoi macelli, dall'estero, cavalli, maiali, vacche e altre bestie, in viaggi allucinanti, dove la violenza dell'uomo si esprime in tutto il suo immenso ventaglio.

Ogni tanto, qualche animale riesce a

scappare da questo orrore, ma viene inevitabilmente braccato e ricondotto al suo martirio da nemici con lingue schiumanti bestemmie e mani anche troppo generose nel brandire il bastone. Così noi premiamo questi poveri eroi.

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