Prima il furto, poi la foto ricordo ricordo ai proprietari delle case che rapinavano. Sono accusati di aver messo a segno almeno 79 colpi, in altrettante abitazioni, nelle zone di Asti, Cuneo e Torino. Ai membri della banda, composta da tre albanesi e un italiano, è stata ora notificata un'ordinanza di custodia cautelare e altre sue persone sono state sottoposte al fermo. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione e di autovetture e ricettazione.
La banda era specializzata nell'uso del succhiello, un attrezzo di falegnameria che permetteva ai ladri di bucare i serramenti della finestra. Poi, una pinza aiutava i malviventi a far scattare la maniglia, permettendo loro di entrare nelle abitazioni dalle finestre. Muniti di passamontagna e guanti, prendevano di mira soprattutto ville isolate, dove potevano operare indisturbati e avevano la speranza di trovare bottini più ingenti e auto di lusso in garage. Poi, prima di dileguarsi, scattavano una foto alle vittime che dormivano, come un trofeo da appendere al muro.
Un anno fa, i carabinieri avevano iniziato le indagini sulla banda. Per non farsi prendere, però, i ladri si spostavano continuamente, cambiando zona e anche provincia.
Inoltre, per non incorrere dei controlli, usavano macchine intestate a prestanomi, che posteggiavano a chilometri di distanza dalle ville isolate, per percorrere a piedi, tra i sentieri, il pezzo di strada che li separava dal loro obiettivo.L'inchiesta, terminata con l'arresto della banda, ha permesso agli inquirenti di restituire ai legittimi proprietari 10 autovetture e 2 pistole e diversa parte della refurtiva.
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