Gioielliere uccise rapinatore, il pm lo scagiona: "Legittima difesa". Lui nel frattempo ha chiuso per lo choc

La Procura di Pisa chiede l'archiviazione per il gioielliere Daniele Ferretti, che lo scorso 13 giugno sparò a un rapinatore uccidendolo. Chiesto il giudizio immediato per i tre complici del rapinatore morto

Gioielliere uccise rapinatore, il pm lo scagiona: "Legittima difesa". Lui nel frattempo ha chiuso per lo choc

Il 13 giugno dell'anno scorso un gruppo di banditi assaltarono la sua gioielleria, nella periferia di Pisa. Lui sparò, per difendersi, uccidendo uno dei rapinatori. La sua vita non fu più la stessa, travolta dai titoloni sui giornali, dalle telecamere e dall'inchiesta per omicidio. Lo scorso 31 dicembre Daniele Ferretti ha chiuso la sua gioielleria. Non ne poteva più, voleva chiudere una volta per tutte con il passato, riposarsi e dimenticare tutto. Troppo forte lo choc subito. Oggi la procura di Pisa ha riconosciuto la legittima difesa e per lui ha chiesto l'archiviazione. Chiesto il giudizio immediato, invece, per i tre rapinatori, che erano stati arrestati il 20 luglio scorso.

"Ai malviventi - spiega il procuratore Alessandro Crini - abbiano contestato anche il reato di tentato omicidio in concorso oltre che la tentata rapina e il porto abusivo di armi. La perizia balistica dei nostri consulenti ha infatti stabilito che il commerciante sparò con la sua pistola legalmente detenuta successivamente ai colpi esplosi dai rapinatori". Insomma, Ferretti non solo sparò per difendersi ma lo fece dopo che, per primi, i rapinatori avevano esploso dei colpi.

A entrare per primo nel negozo furono Simone Bernardi, con il complice Gabriele Kiflé entrambi di Aprilia (Latina). Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti fu Bernardi a esplodere colpi per primo. Fuori dal negozio rimase Marco Carciati (di Pisa). C'era anche un quarto uomo nella banda, Daniele Masi, di Pomezia (Roma), che fece i sopralluoghi prima della rapina.

A tutti e tre, che tuttora si trovano in carcere in attesa di giudizio, la procura contesta i medesimi reati.

Il gioielliere Ferretti in passato aveva già subito delle rapine ed era anche rimasto ferito e rinchiuso nel suo negozio. L'ultimo episodio, finito con la morte di uno dei rapinatori, è quello che gli ha cambiato per sempre la vita.

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