"Ho bomba, esplode la chiesa", italo-marocchino terrorizza Milano

L'Italo-marocchino ha minacciato di farsi saltare in aria in una chiesa di viale Tunisia a Milano. Era già conosciuto alle forze dell'ordine per precedenti

"Ho bomba, esplode la chiesa", italo-marocchino terrorizza Milano

Momenti di paura ieri sera a Milano, nel centralissimo viale Tunisia, dove un italo-marocchino ha minacciato di far saltare in aria la chiesa di San Carlo al Lazzaretto per poi darsi alla fuga.

Tutto ha avuto inizio intorno alle 18:30 quando un 43enne italo-marocchino in stato di agitazione si è presentato in modo brusco all’interno di un negozio di animali tenendo una mano nascosta e l’altra tesa verso il commerciante come per volergli stringere la mano; al suo rifiuto il soggetto ha iniziato a inveire e minacciare in italiano e arabo, per poi uscire e tentare l’ingresso in un altro negozio.

Tra le minacce anche quella di far saltare in aria la vicina chiesa di San Carlo al Lazzaretto.

Nel frattempo il commerciante del negozio di animali ha prontamente avvisato le forze dell’ordine e si è messo alle calcagna dell’individuo, comunicando costantemente la posizione ai militari in arrivo.

A quel punto il soggetto in questione, resosi conto di essere braccato, ha iniziato una fuga a suon di spintoni contro tutti quelli che trovava sulla via, buttandone alcuni a terra e prendendo a calci un’auto in transito con all’interno una donna, plausibilmente nel tentativo di fermarla.

I carabinieri, inizialmente due ma successivamente raggiunti da altri, sono riusciti a intercettare il soggetto all’altezza di via Lodovico Settala per poi bloccarlo con non poche difficoltà in via Felice Casati. L’uomo ha infatti opposto una resistenza violentissima ed ha anche danneggiato un’auto dei Carabinieri.

Nello zaino non sono state rinvenute tracce di esplosivo e al momento non sono stati trovati elementi che possano ricollegarlo ad ambienti legati al terrorismo. L’individuo arrestato era noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti per estorsione risalenti al 2001-2003 e per alcuni problemi con alcool e cocaina.

Ci sono però alcuni aspetti che meritano delle riflessioni, in primis sarebbe interessante sapere cosa ha fatto il soggetto in questione dal 2003 ad oggi? Era in Italia? In Marocco? Quali erano i suoi contatti e le sue attività?

Bisogna tener presente che viale Tunisia è a pochi minuti dalla Stazione Centrale, luogo di forte degrado dove poco più di un anno fa l’italo-tunisino Ismail Hosni aveva aggredito una pattuglia mista di militari e agenti della Polizia che gli avevano chiesto i documenti. Anche il quel caso il soggetto aveva una mano nascosta in una tasca, dove teneva un coltello. Hosni era già stato attenzionato in quanto soggetto in fase di radicalizzazione.

La zona che da viale Tunisia va verso la Stazione Centrale è

inoltre oramai un ricettacolo di spacciatori extracomunitari e disperati che fanno il bello e il cattivo tempo, con tutti i conseguenti forti disagi per i commercianti e gli abitanti della zona che giustamente hanno paura.

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