"Incubi e paura di nordafricani": le lettere dei polacchi aggrediti dagli stupratori di Rimini

I 27enni aggrediti dal branco di stupratori guidati da Butungu a Rimini descrivono al tribunale l'orrore in cui sono costretti a vivere dall'agosto scorso

"Incubi e paura di nordafricani": le lettere dei polacchi aggrediti dagli stupratori di Rimini

Incubi, attacchi di panico e insonnia. Ma anche disturbi fisici come dolori agli occhi e problemi di olfatto. E poi la paura del buio, della spiaggia, degli stranieri, soprattutto se nordafricani.

È l'orrore in cui vive la 27enne che - insieme a un coetaneo - lo scorso agosto è stata aggredita e poi brutalmente stuprata a Rimini dal branco guidato dal congolese Guerline Butungu, unico maggiorenne del gruppo e condannato a 16 anni di reclusione.

Lo racconta lei stessa in una delle lettere che il loto avvocato di parte civile, Maurizio Ghinelli, ha presentato al tribunale dei minori che oggi ha condannato a 9 anni e 8 mesi gli altri stupratori, i due fratelli marocchini e un nigeriano, tutti minorenni.

"Mi capita di avere incubi notturni e attacchi di panico", scrive la ragazza, "Ho seri problemi di concentrazione ed insonnia il che si traduce nella difficoltà nello studio. Non sono sicura se passerano mai la paura e il senso di vergogna che continuano ad accompagnarmi". Senza dimenticare che non sente più niente dal lato destro del naso e che rischia il distacco della retina.

Condizioni simili per il connazionale che la accompagnava: "Ho incubi, mi sveglio ogni notte e ho problemi a prendere sonno", racconta, "Ho paura di molte situazioni e luoghi che prima non temevo. Ad esempio paura del buio, della spiaggia del mare e della gente che parla una lingua straniera. Mi spavento a morte per ogni fruscio.

Ho un timore ingiustificato di nordafricani e arabi. Prima dell'accaduto ero una persona tollerante ed aperta. Ora sono diventato diffidente e timoroso di tutti e ho perso l'autostima. Mi capitano spesso pensieri con intenzioni suicide"

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