Cronache

L'appello disperato di Vincenza Sicari: "Sto morendo e mi danno della pazza"

L'ex maratoneta Vincenza Sicari, costretta a stare in un letto di ospedale, lancia un ennesimo appello dopo la mazzata ricevuta dal San'Andrea di Roma

L'appello disperato di Vincenza Sicari: "Sto morendo e mi danno della pazza"

L'ex maratoneta azzurra Vinceza Sicari, che ha rappresentato l'Italia all'Olimpiade di Pechino 2008, lancia un appello disperato dopo l'ennesima mazzata ricevuta dall'ospedale in cui è ricoverata.

L'ex atleta lodigiana è costretta da oltre tre anni a trascorrere le sue giornate su un letto di ospedale a causa di una grave malattia neuromuscolare degenerativa che non le consente di muovere gli arti inferiori.

Adesso, il Sant'Andrea di Roma, ha deciso di voler dimettere la 38enne dal reparto di neurologia perché, a giudizio dei sanitari "l’obiettività neurologica risulta incongrua con i sintomi e le numerose indagini eseguite nel reparto e durante precedenti ricoveri non hanno evidenziato alterazioni che abbiano una nota relazione causale con i sintomi presentati".

Nel documento di dimissioni è scritto anche che "la signora necessita di assistenza, di natura riabilitativo e psicologica/psichiatrico, preferibilmente con presa in carico da parte dei servizi territoriali".

E così, come riporta Tgcom24, ha preso la parola la stessa Vincenza Sicari ormai disperata: "Sto male, le mie condizioni sono gravi, peggiorano di giorno in giorno, e devo subire tutto questo schifo. L’ennesimo. Io non ce la faccio più, vorrei solo salvarmi la vita... Mi hanno dato della pazza mentre sto morendo. Non riesco a muovere più niente, peso poche decine di chili ma non voglio morire. Dove mi porterebbero? Qui c’è gente che vuol mettermi in mezzo alla strada", ha dichiarato.

La dimissione era prevista per ieri pomeriggio alle 13 ma in realtà serve l'autorizzazione di un magistrato.

Ieri gli avvocati hanno trascorso la giornata con l'ex atleta per evitare che qualcuno potesse mandarla via: "Noi chiediamo che Vincenza possa essere trasferita in altra struttura neurologica adeguata per completare il ciclo di analisi e di accertamenti, qui invece vogliono mandarla in psichiatria come se fosse una pazza".

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