Cronache

Lega la moglie nuda all'albero per farle capire chi comanda: 50enne rumeno condannato

Tre anni e mezzo di carcere per i maltrattamenti e le angherie andati avanti per 20 anni nel confronti di moglie e figlia

Lega la moglie nuda all'albero per farle capire chi comanda: 50enne rumeno condannato

Sarebbe arrivato a spogliarla, tagliarle i capelli e legarla nuda, per una notte intera, a un albero per farle capire chi comandava in casa. Ogni giorno sarebbe stata minacciata di morte, maltrattata e insultata, per 20 anni. Le botte e le angherie sarebbero iniziate in Romania, dove si erano conosciuti, e proseguite in Italia, in provincia di Pordenone. Un incubo costato a un 50enne di origini rumene la condanna a 3 anni e mezzo di carcere, inflitta ieri dal giudice Monica Biasutti.

L'uomo è stato anche interdetto dai pubblici uffici per cinque anni e condannato a pagare alle due parti civili, ex moglie e figlia, una provvisionale di 15 mila euro. Il valore del danno da risarcire sarà poi quantificato in sede civile.

La donna, in aula, ha raccontato violenze inaudite. Il 50enne, di cui omettiamo le generalità per tutelare le vittime, insultava e ingiuriava anche la figlia. Quando la madre ha deciso di trasferirsi in una struttura protetta, lui ha continuato a vessarla.

Continue le minacce di morte, lasciando anche sull’auto della ex dei fiori bianchi che in Romania simboleggiano il lutto.

Nel capo di imputazione si parla anche un inseguimento in auto nell’aprile del 2011 ai danni della figlia, che le costò una distorsione del rachide cervicale e una contusione toracica. Il padre, infatti, nell’affiancarsi all’auto con il proprio mezzo, la costrinse a una manovra azzardata e urtò la fiancata destra della sua macchina.

La difesa dell'uomo, come riporta IlGazzettino.it ha cercato di ridimensionare le accuse sottolineando incongruenze emerse durante l’ascolto dei testimoni. Di altro avviso il giudice che ha condannato il 50enne per maltrattamenti, stalking, lesioni e violenza privata e ha pure trasmesso gli atti alla procura che dovrà indagare su due testimoni della difesa.

Il sospetto è entrambi che abbiano reso dichiarazioni false a favore dell’imputato.

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