Cronache

Madre e figlia sfrattate: ora vivono in macchina

Così le storie di effettivo disagio sociale sono all'ordine del giorno

Madre e figlia sfrattate: ora vivono in macchina

Sono sempre di più gli italiani che devono fare i conti con la povertà: la mancanza di lavoro, l'emergenza abitativa e l'assenza di una prospettiva fanno da sfondo alle vite precarie di milioni di persone.

Così le storie di effettivo disagio sociale sono all'ordine del giorno. Ultima in ordine di tempo, segnalata da Il Gazzettino è quella di una madre e una figlia, costrette a vivere in macchina, dopo essere state sfrattate. Si sono stabilizzate in via Miranese, parcheggio sotto alla tangenziale. Il rombo continuo di auto e camion che ti passano sopra alla testa. Qualche decina di macchine parcheggiate nelle prime file e, in fondo, qualche furgone con targa straniera. In mezzo, vicino alla recinzione verso Villa Ceresa, unamercedes E200 station wagon un po’ acciaccata.

Lì dentro due donne, madre e figlia, accampate da quasi un mese in un posto che, se di giorno è polvere, sporcizia e rumore, di notte fa anche paura. Patrizia Heinz, 54 anni, e Micol Pannella, 24, sono veneziane. Fino al 20 marzo scorso vivevano in affitto, con un "contratto transitorio", in un appartamento nella vicina via Lissa. Poi lo sfratto, e la decisione di "non fare resistenza".

E dopo 25 giorni trascorsi bivaccando in auto, Micol sarebbe stata colpita da un’infezione che si è manifestata con gonfiore e rossore alle gambe, oltre a una febbre quasi a 40. La giovane è stata portata in pronto soccorso dove, dopo un’attesa durata diverse ore (le avevano dato un "codice bianco"), è stata trattenuta in osservazione per una sospetta infezione. "Mia figlia soffre di anemia mediterranea e diasma allergica - racconta il padre, Mauro Marco Pannella (nella foto a destra) -.

Queste settimane trascorse in auto sotto la tangenziale hanno messo a dura prova la sua salute, e sono emersi anche dei problemi di circolazione alle gambe. Mia moglie e mia figlia non possono continuare a vivere in queste condizioni"

Commenti