Le mani di Mafia Capitale sulle baby squillo

Il libro Professione Lolita di Daniele Autieri racconta il mondo della criminalità giovanile a Roma

Le mani di Mafia Capitale sulle baby squillo

“Professione Lolita”. È questo il titolo del libro del giornalista Daniele Autieri, appena pubblicato da Chiarelettere, che intende fare luce sul mondo delle baby-squillo, dei giovani spacciatori e ricettatori su cui aveva messo le mani anche Mafia Capitale.

“L'idea – spiega il giornalista a Leggo - era dare subito un messaggio chiaro sulle nuove generazioni che rischiano di cadere in un vortice da cui non sanno uscire. Lavorando da giornalista sulla storia eclatante delle baby-squillo dei Parioli, a Roma, ho scoperto che il fenomeno è molto diffuso”. Il caso più eclatante è quello del fotografo che aveva il suo studio dietro piazza Bologna a Roma e che “ha spinto centinaia di minorenni a farsi fotografare nude, alcune sono state sottoposte a violenze, nessuna ha denunciato. Sono stato io a portare il materiale ai carabinieri”, ha spiegato Autieri.

Il fenomeno, secondo il giornalista, è fortemente in crescita e “molte vittime non sanno di esserlo oppure pensano sia lo scotto per successo o ricchezza”. “Il dramma - prosegue Autieri - è che noi, società e anche giornalisti, continuiamo a guardare a queste storie come casi singoli, mentre la criminalità organizzata ha già capito da tempo la portata del fenomeno e ne fa business”.

La preoccupazione nasce dal fatto che “molti di questi giovani criminali crescono in famiglie di bravissime persone. Vorrei si aprisse un dibattito. Alcuni di questi giovani saranno la classe dirigente di domani...”, conclude l’autore del libro.

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