Cronache

Massacrata dall'immigrato. Scrive una lettera alla Boldrini

Giuseppina venne picchiata da un migrante a Monteverde. Il marito scrive alla Boldrini: "La sua salute è compromessa e porterà per sempre ferite indelebili"

Massacrata dall'immigrato. Scrive una lettera alla Boldrini

"Alla presidente della Camera, Laura Boldrini". Inizia così la lettera scritta a Laura Boldrini da Giacomo Di Carlo, il marito della donna di 62 anni che lo scorso settembre è stata aggredita e massacrata di botte da un immigrato nel quartiere Monteverde di Roma.

"Il 27 settembre dell'anno scorso - ha scritto il marito, in diretta su Rete4 - una signora di 62 anni è stata selvaggiamente aggredita in un negozio da un giovane ospite di una struttura di accoglienza che l'ha ridotta quasi in fin di vita". Giuseppina era nel negozio di suo marito quando un nordafricano fece irruzione. Lei lo pregò di lasciarla stare, di prendere quello che voleva senza però farle del male. L'immigrato però la massacrò a suon di calci e pugni, spaccandole alcune costole e spappolandole la milza. "Alla signora Pina - continua la lettera - è stata asportata la milza oltre ad aver avuto due costole rotte, un trauma cranico ed ecchimosi in tutto il corpo per i calci ricevuti. La signora Giuseppina è mia moglie, è viva e di questo ringrazio il cielo. Però la sua salute è compromessa e porterà per sempre ferite indelebili. Chi risarcirà tutto ciò?".

La domanda è lecita. La richiesta per ottenere i risarcimenti per le vittime di violenza sono infatti un calvario che si aggiunge al dolore della violenze subite. "È stato recentemente istituito un fondo per le vittime dei reati intenzionali violenti - continua Di Carlo nella sua missiva - ma il campo di operatività è talmente ristretto da rendere praticamente inutile la sua esistenza". La responsabilità di risarcire infatti sembra non essere in capo a nessuno: "L'aggressore è quasi sempre nullatenente - spiega l'uomo - La struttura ospitante viene pagata per fornire vitto e alloggia, ma non per vigilare. Quindi è esente dalla resposabilità.

Infine l'ultimo attore della vicenda sembra essere lo Stato stesso, il quale non può essere ritenuto responsabile del comportamento delittuoso del singolo". Così Di Carlo e la moglie si chiedono: "Chi rimane vittima di tali efferatezze da parte di questi soggetti deve rimanere cornuto e mazziato?"

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