Cronache

Maxi sbarco nella notte a Lampedusa: 686 in un barcone

È stata una lunga notte quella trascorsa sull'Isola, impegnata ad accogliere 686 migranti in un solo colpo. Tutti a bordo di un vecchio peschereccio. Gli sbarchi proseguono

Maxi sbarco nella notte a Lampedusa: 686 in un barcone

Maxi sbarco nella notte a Lampedusa dove, a bordo di un vecchio peschereccio proveniente dalla Libia sono approdati 686 migranti. Hotspot al collasso ed esasperazione fra i cittadini, stanchi di assistere a scenari di questo tipo. La tregua è durata poco. Il mare mosso ha frenato gli arrivi solo qualche giorno. Adesso è “via libera”. E così a notte fonda è arrivata un’imbarcazione carica al limite di migranti. Il mezzo è stato avvistato a circa 4 miglia dalle coste dalle motovedette della Guardia di finanza che lo hanno scortato fino al porto. Dal peschereccio sono scesi migranti provenienti da Marocco, Siria, Bangladesh ed Egitto. Fra loro anche molte donne e bambini. A lavoro le Forze dell’ordine e il personale sanitario per le procedure di identificazione e per l’applicazione del protocollo sanitario anti Covid. Un lavoro che era iniziato già nel pomeriggio, quando, a bordo di 5 piccole imbarcazioni sono arrivati in totale altri 119 migranti. Tunisini per la maggior parte. Gli sbarchi sono poi proseguiti fino a stamattina per un totale di più di 800 arrivi in poche ore.

Se in un primo momento il molo Favarolo è diventato un tappeto umano, adesso a dare problemi è l’hotspot di contrada Imbriacola. Lì dentro, a fronte di 250 posti disponibili, ci sono circa mille migranti con tutti i problemi che questo comporta. In giornata, fanno sapere dalla prefettura, sull’Isola arriverà la nave quarantena Aurelia all’interno della quale verranno trasferiti i migranti già sottoposti al tampone rapido. Secondo l’analista Michela Mercuri “Gli arrivi imponenti dalla Libia, sono il riflesso di quanto sta accadendo a Tripoli”.

L’influenza della Libia

Khalifa Haftar – afferma su IlGiornale.it l’esperta di Medio Oriente – ha in qualche modo dismesso la divisa e vuole presentarsi alle elezioni. Si è creata una sorta di spaccatura fra quelli che potrebbero essere i candidati di Tripoli e quelli dell’Est Libico, tra cui il generale Haftar. Ora Tripoli vuole dimostrare agli attori dell’Ovest di essere una zona nevralgica che merita particolare attenzione e chiedere quindi il sostegno dei suoi candidati per fermare l’immigrazione. Il fattore dell’aumento degli sbarchi quindi potrebbe essere una richiesta di maggiore attenzione da parte degli attori dell’Ovest per far capire che questa parte della Libia è determinante perché altrimenti il problema dell’immigrazione, votando Haftar, non si risolverà”.

“Lamorgese assente”

Circa 45mila ad oggi i migranti giunti sulle coste italiane dall’inizio dell’anno. Una situazione sfuggita dal controllo e che non ha trovato ancora il pugno duro dai piani alti del governo centrale. “Fin qui l’attività del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – afferma Michela Mercuri – è stata piuttosto debole e deludente. Nella recente conferenza di Malaga c’è stato un flebile tentativo del ministro di perorare il Patto sull’immigrazione e l’asilo sfruttando la collaborazione dei Paesi rivieraschi sulla stessa scia del Patto di Malta. In quella circostanza quell’accordo non ha portato a nulla di fatto e l’Italia ha continuato da sola ad occuparsi del problema della redistribuzione dei migranti.

L’approccio invece deve essere sinergico, più incisivo, e deve coinvolgere la maggior parte dei Paesi europei”.

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