Salerno, 68enne uccisa dalla meningite

La donna lottava già contro un tumore gastrico. Poi è arrivata l’infezione da pneumococco

Salerno, 68enne uccisa dalla meningite

Ricoverata in ospedale per lottare contro il tumore, muore di meningite. La donna, una 68enne napoletana, è spirata all’ospedale di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, dove era stata trasferita dopo l’iniziale ricovero nella struttura sanitaria di Frattamaggiore, nel napoletano.

Era già in coma quando è stato disposto il trasferimento d'urgenza. Come riportano fonti ospedaliere all’Ansa, la signora era già in gravi condizioni perché affetta da un tumore gastrico. La lotta per non cedere al male e la forte presenza di farmaci chemioterapici nel suo corpo ne avrebbero indebolito le difese immunitarie. Ed è stato così, a seguito di un episodio di “immunosoppressione”, che l’infezione da pneumococco ha colpito la donna. Nonostante sia stata sottoposta alle cure antibiotiche prescritte dal protocollo sanitario, la 68enne non ce l'ha fatta ed è deceduta.

Il ceppo virale che ha portato alla morte della donna napoletana non sembra presentare un’elevata contagiosità.

Il tipo di agente patogeno che ha causato la malattia e quindi la morte della 68enne non è classificato tra i più virale e anzi, come si legge nel vademecum dell’Istituto Superiore di Sanità, "le meningiti e le sepsi da pneumococco si presentano in forma sporadica, e non è indicata la profilassi antibiotica per chi è stato in contatto con un caso poiché non si verificano focolai epidemici".

A differenza, invece, del meningococco che, ha una più alta possibilità di contagio e impone una stringente procedura di profilassi a tutela delle persone che hanno avuto contatti con il paziente.

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