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I fondi "oscuri" per i migranti: ospitiamo coi soldi per l'Africa

Pubblicato il rapporto di Openpolis sullla gestione "opaca" dei soldi per la cooperazione: finiscono col finanziare l'accoglienza in Italia

I fondi "oscuri" per i migranti: ospitiamo coi soldi per l'Africa

La cooperazione è da sempre stata un vanto della sinistra italiana. Investire danari per aiutare l'Africa a crescere e, di questi tempi, per spingere i migranti a non cercare fortuna altrove se non nel loro Paese d'origine. Ma se i fondi messi a disposizione dal Belpaese per gli Stati africani continuano a crescere ogni anno, questi alla fine dei conti non finiscono ad aiutare i poveri dall'altro lato del Mediterraneo. Ma come rivela oggi un rapporto di Openpolis, realizzato in cooperazione con Oxfam, finiscono col finanziare l'accoglienza in Italia.

"Concepita come trasferimento di risorse e mezzi in paesi e aree ancora in difficoltà - si legge nel rapporto - così la cooperazione allo sviluppo continua a essere raccontata ufficialmente. Negli ultimi anni tuttavia una quota crescente di aiuto pubblico allo sviluppo (aps) rimane nei paesi ricchi, dove viene usata per gestire rifugiati e richiedenti asilo. In teoria si tratta dunque di risorse usate per l’accoglienza di persone che fanno domanda di protezione, dichiarando di fuggire da situazioni di violenza, persecuzioni o guerre". Mettere insieme i dati per Openpolis non è stato facile. E c'è da capirlo. I numeri infatti sono stati recuperati da diverse fonti di spesa del bilancio pubblico, in particolare nei rendiconti del ministero degli Affari Esteri (sezione aiuto pubblico allo sviluppo su open aid) e le stime di spesa del ministero dell'Economia alla voce emergenza migranti (pubblicato sul def 2017).

Alla fine dei conti, "si arriva a stimare un totale di 6,6 miliardi di euro spesi nel 2016 tra cooperazione e migranti, di cui però abbiamo pochissimi dettagli". Ma quello che più colpisce è che nonostante "nel 2016 il volume dell’aiuto pubblico allo sviluppo (aps) mondiale ha superato 154 miliardi di euro, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente" (2011 al 2016 l’aps totale cresce del 33%) e nonostante l">’Italia nel 2016 abbia "messo a disposizione quasi 4 miliardi e 476 milioni di euro", a "determinare l’aumento dei fondi di aps sono principalmente le spese sostenute per l’accoglienza dei rifugiati nel paese donatore". Cosa significa? Significa che "le risorse per la cooperazione allo sviluppo di aree e paesi poveri raggiungono sempre meno l’obiettivo", cioè i paesi poveri in Africa (nel 2016 sul totale dei fondi messi a disposizione dai paesi ricchi solo il 17% ha raggiunto gli Stati poveri), ma "sono in buona parte spesi nei paesi donatori. Una tendenza consolidata a livello europeo, e particolarmente forte in Italia, quale paese di primo arrivo di rifugiati e migranti lungo la rotta mediterranea".

I soldi in Italia vengono spesi soprattutto per l'accoglienza dei migranti. "Nel nostro paese - scrive Openpolis - l’impegno per la voce rifugiati è aumentato del 63,4% solo nell’ultimo anno, passando dai 960 milioni di euro del 2015 a 1 miliardo e 570 milioni del 2016. Nel 2015 costituiva il 24,3% dell’aps totale, per arrivare al 35% nel 2016". Difficile distinguere tra le spese per i rifugiati (quindi quelli veramente in fuga dalle guerre) e quelle per i migranti in generale. Il governo, infatti, mescola le i conti. "Nel def per il 2016 si dichiara una spesa per migranti di 3 miliardi e 719 milioni di euro - si legge nel rapporto - di cui 2 miliardi e 473 milioni usati per l’accoglienza. All’interno di quest’ultima voce dovrebbe essere, a rigor di logica, compresa anche la gestione di richiedenti asilo e rifugiati, rendicontata anche come aiuto pubblico allo sviluppo. Stando a questa ipotesi nel 2016 la spesa per rifugiati contenuta in aps costituiva il 63,5% di tutta l’accoglienza". E alla fine "si arriva a stimare una cifra complessiva di 6 miliardi e 600 milioni di euro destinata nel 2016 a cooperazione pubblica e migranti, rispetto a 3 miliardi e 858 milioni stimabili con lo stesso metodo per il 2011 (+72% in 5 anni)".

Il fattore sconcertante, però, è che su come vengano spesi "rimane però un vuoto informativo, la scarsa trasparenza e la totale assenza di una chiara rendicontazione nell’uso dei fondi". "I soldi della cooperazione usati per i rifugiati e quelli per i migranti in generale risultano essere dei budget contigui, che dovrebbe essere possibile confrontare e mettere in relazione. Ma così non è". Per questo Openpolis parla di "grande opacità".

"Togliendo il canale multilaterale, di cui si mostrano le principali agenzie che ricevono fondi e non il loro concreto utilizzo, e togliendo anche le parti di rifugiati e migranti - conclude il rapporto - di cui non abbiamo dettagli di alcun tipo, arriviamo a conoscere la destinazione di poco più di 500 milioni di euro: appena l’8% del valore totale della partita aps e migranti".

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