Cronache

Napoli in rivolta contro il lockdown, De Magistris preferisce stare in tv: "Cosa devo fare?"

Mentre Napoli era preda degli animi incandescenti dei cittadini contro il lockdown, il sindaco Luigi De Magistris era in tv, senza la minima intenzione di intervenire in prima persona per sedare la rivolta

Napoli in rivolta contro il lockdown, De Magistris preferisce stare in tv: "Cosa devo fare?"

Quella di ieri a Napoli è stata una serata dimenticare. L'annuncio di Vincenzo de Luca di "chiudere tutto per frenare l'esplosione del contagio", per "un mese, per 40 giorni", ha scatenato la rivolta popolare. Nella regione vige ufficialmente il coprifuoco ma ieri i cittadini hanno dato vita una protesta per le strade. Erano migliaia le persone che si sono riversate lungo le vie principali e i vicoli per dire di no a un nuovo lockdown e quella che sarebbe dovuta essere una manifestazione civile si è trasformata in breve tempo in una guerriglia popolare. Le forze dell'ordine sono state brutalmente aggredite, si sono verificati scontri e tantissimi momenti di tensione e mentre la città veniva messa a ferro e fuoco, il sindaco Luigi De Magistris era in tv, su Rai3, senza avere la minima intenzione di agire in qualità di sindaco di Napoli.

Napoli era preda dei rivoltosi, che scattate le 23 e in segno di protesta con le decisioni del governatore, sono scesi in strada per dirigersi verso la sede della Regione Campania. Dal centro alla periferia, Napoli ieri era in subbiglio e come lei anche altre città campane, come Salerno e Avellino. Luigi De Magistris, mentre le sua città implodeva sotto le bastonate di rivoltosi alla polizia, mentre le sue strade erano preda dei cittadini arrabbiati e in rivolta, non ha ritenuto opportuno lasciare lo studio televisivo per coordinare gli interventi per sedare i moti popolari. E ci ha provato Lucia Annunziata a richiamarlo alle sue responsabilità: "Sindaco, ma non sarebbe meglio se lei andasse lì?". Una domanda logica e intelligente, quella della giornalista a Titolo Quinto, alla quale Luigi De Magistris ha risposto in modo spiazzante: "Sì, posso pure andare, ma non è che posso andare dentro uno scontro in questo momento, io sarei un attimo più attento a capire che sta succedendo. Ma ora cosa devo fare?".

Il sindaco di Napoli non ha ritenuto opportuno mettersi in contatto immediatamente con il prefetto e con gli organi istituzionali, che si sono trovati a dover gestire un focolaio di rivoluzione a Napoli. Sul web dalla città partenopea sono giunte immagini terrificanti che raccontano di una notte di fuoco in cui in prima linea, a difendere la città e i suoi cittadini, c'erano le forze dell'ordine vessate e malmenate. Luigi De Magistris è rimasto fermo, a guardare da uno schermo la sua città alla deriva. A incendiare gli animi sono state le decisioni prese da Vincenzo De Luca per frenare l'epidemia ma dal sindaco di Napoli ci si aspetterebbe una reazione diversa davanti si suoi cittadini in rivolta.

In giornata sono arrivari i primi fermi dopo i tafferugli della serata. Due pesone sono state arrestate per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Intanto arrivano le prime notizie sui feriti di ieri: ci sono due agenti del Reparto mobile contusi, oltre a un militare dell'Esercito con problemi di udito.

Ma è un primo bilancio, in attesa che si faccia maggior luce su quanto accaduto per lunghe ore a Napoli e nelle altre città della Campania.

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