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«Per noi sarà un anno di grandi novità»

Dopo alcuni anni in cui è sembrata disinteressarsi del mercato europeo, Honda ha deciso di rilanciare la propria presenza con una grande offensiva di prodotto. Delle novità in arrivo e delle prospettive abbiamo parlato con Alessandro Skerl, direttore generale in Italia.

La vostra agenda dei lanci...

«Cominciamo subito, con l'arrivo dell'aggiornamento della Civic e, a metà aprile della Cr-V, che poi sarà offerta da giugno anche con il cambio automatico a 9 marce. Entro l'estate debutteranno la Civic Type-R e la nuova Hr-V, a ottobre la terza generazione della Jazz e con il nuovo anno la supersportiva Nsx».

Su quale modello puntate?

«Hr-V, perché le vendite dei Suv-crossover compatti sono in forte crescita e il prodotto c'è».

Obiettivi di vendita?

«Il raddoppio dei volumi. Ma non a tutti i costi. Sul mercato italiano, il 50% delle immatricolazioni ormai riguarda il noleggio e le flotte. Noi preferiamo rivolgerci solo agli acquirenti privati. Regalare le macchine non ci interessa».

Quanto ha sofferto la rete di vendita a causa della crisi?

«Tanto. Molti concessionari hanno dovuto ristrutturare e noi, ove possibile, li abbiamo aiutati. Il momento più difficile è stato a fine 2013, quando abbiamo toccato il punto più basso dopo 7 anni di calo. L'anno scorso invece nelle vendite è tornato il segno più e abbiamo nominato 7 nuovi concessionari, portando il totale a 55».

Le vendite di modelli ibridi stanno crescendo. Honda, però, che è stata uno dei pionieri della doppia alimentazione, li ha tolti dal listino. Nessun ripensamento?

«Tra un anno arriverà la versione ibrida della Jazz. Una vera ibrida, con un powertrain completamente nuovo».

In Honda le scelte sono dettate dagli ingegneri più che dai responsabili commerciali. Un punto di forza, ma anche un limite?

«I presidenti di Honda, compreso l'ultimo appena nominato, sono sempre arrivati dal settore della ricerca e sviluppo, nel quale continuiamo a investire fra il 5 e il 7% del giro d'affari, il doppio della media delle altre

case. E non è casuale che Honda sia di gran lunga il produttore di motori con la difettosità più bassa, solo uno ogni 300 l'anno. La difficoltà sta nel comunicare queste cifre e farle diventare una motivazione all'acquisto».

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