È uno «smanettone». Nella sua classe il cellulare non è proibito ma anzi obbligatorio. Insegue gli studenti assenti grazie a Skype , ha messo a punto un dizionario di classe in una cloud su Google , gli esercizi li propone con un wiki e su un canale di YouTube creato dai suoi alunni. Chi ha detto che soltanto i nativi digitali, ovvero quelli nati dagli anni '90 in poi, sono in grado di sfruttare al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie? Oggi verranno assegnati i premi per l'eccellenza nella tecnologia al servizio della didattica ad un dirigente scolastico, un docente ed ad una classe. Un'iniziativa voluta dall'Associazione Nazionale Presidi, ANP, e Microsoft.
E il Docente dell'Anno è Paolo Cutini, professore di lingua inglese del Convitto nazionale Regina Margherita, Liceo Linguistico e Liceo delle Scienze Umane di Anagni, Frosinone. È uno «smanettone» nonostante decisamente non sia un nativo digitale visto che ha compiuto 58 anni. Ma la passione del computer l'ha sempre avuta, racconta, fin dal 1987. Una passione che ha cominciato a sfruttare nella didattica nel 2002, arrivando a mettere in piedi un sito www.cyberteacher.it che oltre ad essere usato nella sua scuola può essere sfruttato da chiunque sia aperto ad un approccio digitale con la conoscenza dell'inglese.
In un panorama che vede l'Italia fanalino di coda nella digitalizzazione delle scuole (soltanto 38 istituti su oltre 8.000 fonte Tuttoscuola ) e drammaticamente indietro anche rispetto alla formazione degli insegnanti su questo fronte come al solito emerge la buona volontà e l'inventiva dei singoli individui e dei singoli istituti.
«I laboratori che abbiamo a disposizione sono obsoleti e le risorse per rinnovarli non ci sono - racconta Cutini - Non mi sono seduto ad aspettare che succedesse qualcosa anche perché per fortuna la nostra scuola è dotata di banda larga e anche di rete wi-fi». Il nuovo dirigente scolastico raschiando i fondi d'istituto ha racimolato quelli che servivano per il wi-fi e a quel punto il professor Cutini si è scatenato.
«I ragazzi vivono attaccati agli smarphones o ai tablet. Ho pensato che fosse necessario andare loro incontro ed ho trovato un enorme entusiasmo - racconta Cutini - I miei studenti finalmente da fruitori delle lezioni molto spesso passivi si sono fatti protagonisti attivi del processo didattico». I ragazzi hanno realizzato un wiki una sorta di archivio aperto dove condividere esercizi, lezioni, compiti in classe. Tutti insieme hanno anche realizzato video per condividere esercizi interattivi ed altre esperienze.
Certo forse in qualche caso gli studenti preferirebbero un «prof» meno tecnologico. «Poverini li perseguito pure quando sono assenti - scherza Cutini - Mi collego con loro con Skype durante la lezione e così non perdono le spiegazioni e gli esercizi».
Grazie al fatto che i ragazzi sono già dotati di smartphones, iphones e tablet dalle loro famiglie il passo per la scuola è a costo zero. Nessun divieto per i cellulari che anzi vengono usati per la didattica. Un principio già largamente applicato nel mondo anglosassone dove Byod: bring your own device , ovvero portati il tuo tablet è la regola.
«La scorsa settimana per la prima volta i miei studenti hanno eseguito una verifica scritta sullo smartphone grazie anche alla cloud che abbiamo su google creata con un account dai ragazzi stessi - prosegue Cutini - Niente carta, un bel risparmio».Oggi verrà premiata anche la classe della professoressa Rita Agnese Fisichella dell'Istituto Comprensivo Francesco Pappalardo di Vittoria, Ragusa che ha utilizzato la tecnologia per una didattica innovativa.
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