Non ha versato i contributi Inps: assolto perché "non è più reato"

Primi effetti della legge delega del governo Renzi sulle depenalizzazioni: anche se i decreti non sono stati emanati, il giudice ha ritenuto la legge già operante

Non ha versato i contributi Inps: assolto perché "non è più reato"

Un imprenditore barese accusato di non aver versato i contributi Inps per qualche migliaio di euro è stato assolto perché il fatto non è più reato.

La sentenza, che pone un importante precedente sul piano giurisprudenziale, si fonda sulla depenalizzazione annunciata dal governo Renzi sui reati "lievi", considerata già in vigore anche se l'esecutivo non ha ancora emanato i decreti attuativi della delega di aprile.

Il giudice monocratico del tribunale di Bari, Antonio Dello Preite, ha così assolto il titolare di una società di autotrasporti, accusato di aver trascurato il versamento dei contributi assistenziali e previdenziali. In base alla legge delega del governo, se l'importo contestato è inferiore a 10mila euro annui e viene comunque versato entro tre mesi dalla contestazione, il reato si trasforma in un semplice illecito amministrativo, punito solo con una multa.

In questo caso, come ricorda la Gazzetta del Mezzogiorno, la delega è stata esercitata solo in parte: il codice penale non si esprime a proposito delle deleghe non esercitate. Nella sentenza, però, il giudice barese spiega come la depenalizzazione sia da considerarsi già operante: "La volontà del legislatore - è scritto in sentenza - è chiara: questi fatti non debbono esser più previsti come reati ma come illeciti amministrativi."

Attenzione, però: per legge le sanzioni amministrative

non sono retroattive. Il che significa che tutti i fatti commessi prima dell'entrata in vigore della legge delega "non sono passibili di alcuna sanzione amministrativa". Né oggi, né al momento dell'emanazione dei decreti.

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