Assolto per non aver commesso il fatto: questo il responso del processo che vedeva coinvolto Antonio Cangialosi, ex compagno di Elena Romani accusato di omicidio preterintenzionale per aver ucciso la figlia della donna.
La vicenda risale al 2005 quando a Roasio, nel Vercellese, la piccola Matilda Borin di soli 23 mesi è morta per un violento colpo alla schiena. In casa erano presenti solo due persone, la madre e il compagno.
La donna è stata assolta in tutti i gradi di giudizio perciò l'unico idagato restava Cangialosi. Il pm Paolo Tamponi aveva chiesto 8 anni per Cangialosi dopo la decisione della Cassazione di riaprire il caso, accogliendo il ricorso dei legali della madre e annullando la precedente decisione del gip di Vercelli di non dover procedere nei confronti dell'uomo.
Come riporta Tgcom24 la madre, dopo il verdetto, chiede ancora giustizia: "Questa non è la verità, ma andiamo avanti perché voglio giustizia per la mia bambina. Non ci aspettavamo una decisione diversa, purtroppo...".
Intanto gli
avvocati della madre Roberto Scheda e Tiberio Massironi continuano a sostenere la loro tesi: "In quella villetta, a Roasio, erano presenti due persone. Matilda non può essersi inferta da sola le ferite mortali".
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