Partita ridicola: fischiate la fine

Partita ridicola: fischiate la fine

Sempre che riesca a nascere, il nuovo governo tra Cinque Stelle e Pd non poteva trovare una maniera peggiore per iniziare. Non c'è pathos, nessun entusiasmo, prevalgono sospetti, diffidenze, antichi e radicati rancori, oltre che non poche divergenze politiche, per nulla marginali. A partire dal taglio dei parlamentari, pregiudiziale per Di Maio e inaccettabile per Zingaretti. Non solo quindi rischiamo di avere il governo più a sinistra della storia della Repubblica, ma è molto probabile che se vedesse la luce sarebbe un governo più litigioso e inconcludente di quello che è naufragato nei giorni scorsi.

Mi chiedo, inoltre, come faccia il capo dello Stato a fidarsi di impegni presi da un partito, il Pd, che partito non è mai stato. La storia insegna: il Pd è talmente diviso che non è riuscito a governare anche quando - ancora sotto le insegne di Pds e Ds - vinse le elezioni (il Prodi I sostituito da D'Alema e il Prodi II affossato dai veleni). Figuriamoci se può essere affidabile oggi, che le elezioni le ha perse e che deve accompagnarsi a soci fino a ieri dichiarati incapaci, pericolosi e pure razzisti (il giochino di sostenere che il cattivo era Salvini e che i Cinque Stelle erano vittime della Lega è semplicemente ridicolo).

Chi è il Pd? Zingaretti? Renzi? Calenda? Sala? Pisapia? Già questo breve e incompleto elenco disegna cinque Pd diversi e tra loro inconciliabili se non in campagna elettorale, dove la caccia alle poltrone vale più dei contenuti.

Ma c'è di più. Già questo matrimonio esclusivamente di interessi avrebbe, come tutte le unioni nate non tra le lenzuola ma dal notaio, un orizzonte limitato. Figuriamoci se - come è in realtà - non tutti i grillini e non tutti gli uomini del Pd lo vedono di buon occhio.

Ci sono alternative? Una riedizione del governo tra Cinque Stelle e Lega attiene più a un copione di Scherzi a parte che a quello della politica. L'ipotesi elezioni cozza contro la volontà di un Parlamento che non ne vuole sapere di andare a casa. Se li lasci fare, questi possono prenderci per i fondelli per settimane o mesi, come accadde dopo le elezioni del marzo 2018.

La nostra speranza è che Mattarella fischi al più presto la fine di

questa ridicola partita. Ieri sera è apparso in tv furioso e ne ha motivo. Di Maio, Salvini e Zingaretti - è la sintesi della giornata di ieri - si stanno prendendo per i fondelli e stanno prendendo per i fondelli tutti noi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica