Diovorzio alla marocchina nei tribunali italiani. È il caso della separazione sancita tra due coniugi da una sentenza del Tribunale di Bologna. I giudici italiani sempre più spesso applicano anche le norme provenienti dall'estero nelle cause di divorzio per gli stranieri che vivono qui. E così una donna di nazionalità marocchina, come riporta Repubblica Bologna, ha chiesto di divorziare dal marito secondo le leggi del suo paese che garantiscono il divorzio nel caso in cui la moglie subisca abusi da parte del marito. La sentenza così ha previsto l'affidamento dei figli alla madre e il pagamento da parte del marito di una somma per il mantenimento. Ma non finisce qui. Applicando le norme marocchine alla donna è stato riconosciuto il Moutà, ovvero un dono di consolazione previsto secondo la durata del matrimonio e la pensione per il periodo di vedovanza, ovvera la Iddà, un indennizzo che viene pagato alla moglie che rispetta la "vedovanza" subito dopo lo scioglimento del matrimonio. La durata di questo periodo è di tre cicli mestruali durante i quali verranno versati i tre mesi d'affitto dell'abitazione in cui andrà ad abitare la donna.
Di fatto l'applicazione della legge marocchina scatta nel momento in cui marito e moglie provenienti da uno stesso Stato chiedono che venga applicata la loro legge se non contrasta i valori di quella italiana. E a quanto pare nei tribunali questi tipi di richieste sono in costante crescita.
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