Aggressioni a Pescara, fermate due baby-gang: filmavano tutto con i telefonini

Attiravano minorenni in zone isolate per pestarli e rapinarli, filmando il tutto. Forse ispirati dal "knock-out game"

Aggressioni a Pescara, fermate due baby-gang: filmavano tutto con i telefonini

Sei giovani sono stati arrestati e altri quattro denunciati a Pescara per aggressioni, violenze e pestaggi. Parrebbe una normale storia di baby-gang, ma è probabile che le imprese dei ragazzini (il più giovane non ha nemmeno 15 anni, il più vecchio 24) siano state ispirate dal "knock-out game", un "gioco" demenziale importato dall'America e divulgato tra i più giovani grazie ad Internet.

Adolescenti, spesso ubriachi, che per scommessa aggrediscono sconosciuti per la strada con l'obiettivo di mandare a terra i malcapitati con un solo pugno, riprendendo il tutto con un videofonino e poi pubblicando le proprie bravate sui social network. È precisamente quanto accaduto nella città abruzzese, dove la Squadra Mobile della Questura ha eseguito questa mattina le ordinanze di custodia cautelare emesse dall'autorità giudiziaria.

Sono tra l'altro accusati a vario titolo di aver sfasciato la mandibola di un diciannovenne pescarese e di aver mandato in ospedale in prognosi riservata un ragazzo poco più grande: secondo le accuse, avrebbero inoltre costituito un "commando" che fermava ragazzi minorenni con una scusa, per poi attirarli in quartieri isolati della città e lì rapinarli dopo

averli aggrediti e malmenati. Il tutto veniva intanto filmato con i telefonini.

Alcuni dei ragazzi fermati avevano inoltre pubblicato su Facebook delle immagini in cui erano fotografati con armi e pistole.

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