Vivevano imboscati nella fitta vegetazione del fiume Roya, a Ventimiglia, in provincia di Imperia, pronti a uscire dalle proprie “tane”, al calar del sole - ma non di rado anche in pieno giorno - per assalire sprovveduti migranti che cercavano di raggiungere la Francia clandestinamente, massacrandoli di botte e depredandoli di ogni loro avere.
Si tratta di una banda di afghani, tre dei quali sono stati arrestati la scorsa settimana, dopo l’ennesima aggressione; mentre altri due, di 25 e 32 anni, sono stati individuati e denunciati ora dalla polizia.
Devono rispondere di rapina aggravata e invasione e occupazione di terreni. Ognuno di loro è stato anche raggiunto da un foglio di via obbligatorio per tre anni. Il trentaduenne, pregiudicato, è risultato titolare di permesso di soggiorno per protezione sussidiaria ma risulta senza fissa dimora. L'altro possiede una carta di soggiorno di lungo periodo ed è formalmente residente in Calabria. Nessuno dei due ha saputo giustificare la propria presenza a Ventimiglia.
Da alcune risultanze investigative è emerso che uno dei due afghani operava come passeur e dovrà rispondere pure di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Le indagini sulle rapine ai migranti sono iniziate, nell'ottobre scorso, quando due pakistani vennero aggrediti in un'area interna dell'alveo del fiume Roya, a monte del viadotto autostradale. I cinque sono sospettati di aver messo a segno diversi colpi, ma non sarà un’impresa facile provarli, visto che quasi tutti gli stranieri assaliti non sono più in Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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