Sono bastate poche ore per far andare sotto pressione l'hotspot di contrada Imbriacola: in meno di un giorno sono sbarcate a Lampedusa circa 380 persone e così, con i nuovi arrivi, gli ospiti del centro ammontavano a circa 380 a fronte di una capienza massima di 250 persone. Una situazione che potrebbe essere solamente un assaggio di quella che si prospetta essere un'estate piena di sbarchi di immigrati sulle nostre coste: il timore è che, con il mare piatto e le condizioni climatiche favorevoli alla navigazione, si possa assistere nuovamente a un boom di approdi in Italia. In effetti le previsioni parlano chiaro: nel 2017 erano sbarcati nel nostro Paese oltre 100mila irregolari, e l'ombra che l'estate 2021 somigli a quella di quattro anni fa si fa sempre più cupa. Ecco perché il tema rischia di insidiare sul serio il governo.
La bomba degli sbarchi
La previsione che riguarda l'Italia è davvero choc. A fornirla è stata Sabrina Avakian, giudice e criminologa, secondo cui né il Coronavirus né il terrorismo saranno in grado di frenare il fenomeno: "Nulla fermerà gli immigrati". Anzi, le stime per i prossimi mesi sono da brividi e l'Italia è stata già avvisata: "La 'bomba degli arrivi' sta esplodendo. Chi asserisce il contrario dice il falso". Dunque con la bella stagione gli sbarchi aumenteranno in maniera notevole. Anche perché, sempre secondo la Avakian intervistata da Libero, l'Italia "è destinata a diventare il quarto Paese al mondo per numero di immigrati, sostituendo la Francia nella sua odierna posizione nella graduatoria mondiale". Ovvero dopo Stati Uniti, Spagna e Regno Unito.
L'Italia rappresenta una meta vicina e facile da raggiungere. Proprio per questo viene considerata "il sogno nel cassetto". Ma, una volta arrivati nel nostro Paese, la realtà non è proprio delle migliori: "Ci dicono che non offre servizi, lì tutto è improvvisato, non possiamo integrarci, ce lo hanno detto alcuni amici che vivono a Londra o a Parigi, e che stanno meglio". Dunque la vera Terra promessa non è l'Italia. Non a caso i nigeriani mirano all'Inghilterra; malesi e senegalesi puntano alla Francia e al Belgio; etiopi ed eritrei sognano invece gli Stati Uniti. Ma va sottolineato che "hanno le mani legate per anni" a causa del regolamento di Dublino "che blocca gli stranieri nel primo Paese di frontiera europeo che li accoglie all'approdo, in attesa che la loro domanda di asilo venga accettata".
Le tensioni in Sicilia
Intanto in Sicilia la tensione è tornata protagonista. Nella giornata di ieri gli ospiti del centro di accoglienza "Casa dei gabbiani" in contrada Ciavolotta, nell'Agrigentino, hanno dato vita a una protesta e - dopo un lancio di materassi - undici di loro sono riusciti a fuggire. Nelle scorse ore 115 migranti hanno lasciato la struttura di contrada Imbriacola per essere imbarcati sulla nave quarantena Azzurra, dove trascorreranno il previsto periodo di sorveglianza sanitaria; stessa sorte ieri per altri 88, mentre ieri sera 80 minori non accompagnati sono partiti a bordo del traghetto di linea diretto a Porto Empedocle.
A lanciare l'allarme è stato anche Enzo Amendola, che vede quella degli immigrati "una delle pagine in cui nel passato europeo non c'è stata solidarietà". Il sottosegretario agli Affari Europei, intervenuto ai microfoni di Caffè Europa su Rai Radio1, ha ribadito che al momento è in corso un negoziato per scrivere un nuovo accordo "che sta andando a rilento".
L'Italia si aspetta dunque risposte concrete, rapide ed efficaci anche perché l'Europa sarà chiamata a dotarsi "di una politica unica nella gestione dei flussi che sia organizzata e che abbia strutture e comportamenti simili per i Paesi come il nostro che sono alla frontiera europea".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.