Prete di Genova morto ripescato nella darsena: com'è arrivato a Livorno?

Non si esclude la caduta accidentale: il corpo sarebbe stato trasportato dalla corrente fino in Toscana

Ripescato il cadavere di un prete a Livorno
Ripescato il cadavere di un prete a Livorno

Macabro giallo a Livorno. Il cadavere di un uomo in abiti talari è stato ripescato, alle prime luci dell'alba, in darsena. Si tratta di un sacerdote di Genova di cui ieri era stata presentata regolare denuncia di scomparsa. L’uomo di 42 anni non aveva con sé alcun documento ma soltanto soldi e un codice iban attraverso il quale è stato possibile identificarlo. Adesso sono in conrso le indagini per capire la dinamica della morte, anche se non è stata esclusa una caduta accidentale e che poi il corpo sia stato trascinato in Toscana dalla corrente.

Dal capoluogo ligure il prete era scomparso almeno da un paio di giorni. Se ne era persa traccia almeno da domenica. Il suo cadavere è stato identificato oggi grazie all’iban che gli è stato trovato indosso e che era riferito a una persona che lo conosceva e ne ha consentito l’identificazione. Tra le ipotesi che vengono seguite dagli investigatori della questura di Livorno anche quella della caduta accidentale, mentre viene valutata improbabile quella di una rapina finita male: il sacerdote aveva infatti del denaro nel portafogli.

Il religioso trovato morto è un quarantenne che svolgeva la sua missione all’Oratorio di San Filippo Neri. Ieri, a denunciare la scomparsa è stato un suo superiore presentandosi ai carabinieri della Maddalena. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, il religioso era depresso da tempo.

Ma questo contrasta con il ritratto che viene fatto da confratelli e frequentatori dell’Oratorio, rimasti stupiti e increduli alla notizia della morte. "Era l'immagine della serenità", dicono i più che lo descrivono come persona timida e riservata, molto disponibile all’ascolto. Si occupava in particolare delle confessioni.

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