Ragazza violentata in discoteca: "Come una bambola nelle mani dello stupratore"

Parlano gli avvocati della 17enne abusata nel bagno di una discoteca e filmata con il cellulare dalle amiche

Ragazza violentata in discoteca: "Come una bambola nelle mani dello stupratore"

"Ha subito un forte choc ma sta cercando di tornare alla sua vita di prima".

Gli avvocati Piergiorgio Tiraferri e Carlotta Angelini, ai microfoni del Corriere della Sera, raccontano la storia della ragazzina di 17 anni violentata nel bagno di un discoteca vicino Rimini e ripresa con il cellulare dalle amiche le quali, invece di aiutarla, ridono. Alcuni giorni dopo, inoltre, inviano il video sul cellulare della vittima.

Secondo il racconto dei suoi legali, la giovane si trovava in discoteca durante una festa per studenti organizzata nel pomeriggio. Viene avvicinata da un ragazzo più grande di lei che conosceva già in quanto frequentavano gli stessi ambienti. Il 22enne di origini albanesi le offre un drink ma gli inquirenti sospettano non si sia trattato di un solo bicchiere in quanto la ragazza si inizia a sentire male, si reca in bagno e perde conoscenza.

"Si trasforma in una sorta di bambola e il ragazzo abusa di lei", racconta l'avv. Tiraferri. Della violenza la 17enne non ricorda nulla. Il giorno dopo si sveglia però con dei dolori nelle parti intime ma non sa attribuirli a nessun episodio in particolare. La scoperta arriva qualche giorno dopo quando le amiche le inviano su whatsapp il video dello stupro subito in bagno.

Insieme alla madre, la ragazza sporge denuncia per violenza sessuale e nell'atto si fa anche riferimento al filmato che è diventato oggetto di indagine da

parte degli inquirenti.

A parlare dello stato attuale della giovane è l'avvocato Angelini: "La ragazza è molto provata da mesi e sta cercando di riprendere la sua vita ordinaria. Ha subito un forte choc".

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