"Il reddito di cittadinanza serve ad acquistare armi". Ed è bufera a Palermo

L’assessore comunale alla Cultura Adham Darawsha ha commentato su Facebook l’approvazione in Senato della legge sulla legittima difesa scatenando una polemica politica

"Il reddito di cittadinanza serve ad acquistare armi". Ed è bufera a Palermo

Un post prima pubblicato e poi cancellato ma che nel giro di un paio di ore ha alzato un vespaio di polemiche. Il post incriminato è stato scritto dal neo assessore alla Cultura del comune di Palermo Adham Darawsha, in carica dallo scorso 2 marzo.

Sui social il medico palestinese, chiamato dal sindaco Orlando per occuparsi di cultura, ha criticato le politiche del governo gialloverde: "La legge sulla legittima difesa è scandalosa - scrive -. Lo Stato autorizza tutti i cittadini a sparare in libertà. Un vero orrore! Ma con quali soldi poi si potranno comprare le armi da fuoco? Ovvio... con quelli del reddito di cittadinanza". Il post pubblicato è stato cancellato poco dopo ma non è passato inosservato.

Post

Il Movimento 5 stelle insorge: "Per l'assessore il reddito di cittadinanza servirebbe a comprare armi per commettere omicidi, questo è il livello dei politici del Pd - dicono i deputati e i senatori nazionali dei 5 stelle, Roberta Alaimo, Steni Di Piazza, Valentina D'Orso, Aldo Penna, Giorgio Trizzino e Adriano Varrica - attaccare una misura come quella del reddito di cittadinanza, che aiuterà milioni di italiani a ritrovare dignità e a far ripartire l'Italia, è vergognoso. Non basta che l'assessore abbia cancellato il post, dovrebbe solo chiedere scusa e dimettersi per quello che ha scritto".

A difendere l'assessore ci ha pensato invece, il gruppo Sinistra Comune a sala delle Lapidi: "I Parlamentari nazionali a cinque stelle che chiedono le dimissioni dell’assessore Adham Darawsha dovrebbero assumersi la responsabilità politica di un’ennesima legge liberticida, quella sulla legittima difesa, che rende le nostre comunità meno sicure rappresentando di fatto un invito ad armarsi. Una legge che denota la trazione leghista dell’attuale esecutivo. Oggi chiedono addirittura le dimissioni di un assessore appena insediatosi per aver fatto una battuta. Dovrebbero ricordare le incredibili improvvisazioni e gaffe che collezionano i loro rappresentanti istituzionali o, anche, le gravi dichiarazioni sulla mafia rilasciate dal loro garante Beppe Grillo. Insomma per i parlamentari a cinque stelle la difesa è sempre legittima, mentre l’ironia no. Proprio strano per un movimento fondato da un comico ed oggi, sostanzialmente, rifondato culturalmente da Matteo Salvini".

Darawsha ha sostituito il post con uno nuovo spiegando che

la finalità del post era ironica e voleva soltanto far riflettere. "Sono fieramente contrario alla legge sulla legittima difesa - scrive l'assessore - Un invito alla violenza e alla logica della resa dei conti fai da te".

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