Si chiama Atef Mathlouthi ed è un quarantunenne tunisino l'uomo ricercato dalle forze dell'ordine perché avrebbe intenzione di compiere un attentato in Italia.
«Uno dei tanti casi che ci sono stati segnalati», tengono a dire fonti vicine all'Intelligence italiana. Insomma, di indicazioni di questo tipo ne arrivano moltissime, vista anche l'alta presenza di musulmani in Italia, molti dei quali negli anni sono stati radicalizzati, soprattutto in carcere e hanno mostrato vicinanza all'Isis o, almeno, a certi ambienti troppo estremisti. In realtà l'alert proviene dalla rappresentanza del nostro Paese in Tunisia, che avrebbe ricevuto, secondo il documento diramato dal Comando provinciale di Roma, una lettera anonima che indicava nel soggetto un presunto attentatore. La storia è tutta da verificare.
Sul suo profilo Facebook Atef appare con in braccio la figlia, ma non fa alcun accenno all'intenzione di voler compiere un attacco. Ciò nonostante, le forze dell'ordine sono obbligate a controllare ogni singolo sospettato per appurare che alle parole non seguano i fatti. Nel documento emesso dai carabinieri si legge che l'uomo è stato più volte arrestato per spaccio di droga e avrebbe l'intenzione di fare attentati «nel centro di Roma, nella metropolitana, nei caffè, nei siti turistici e nei centri commerciali». Ecco perché si sta cercando.
L'attenzione in questi giorni è puntata soprattutto sulle festività pasquali. Il livello di sicurezza adottato è ai massimi livelli ormai da anni, ovvero dagli attentati a Charlie Hebdo e al Bataclan, ma durante le manifestazioni e cerimonie religiose per la Pasqua i controlli saranno intensificati. A tal proposito oggi, in Questura, si terrà un tavolo tecnico durante il quale si discuterà proprio delle misure da adottare in quei giorni e verrà stabilito il numero di uomini da impiegare. L'attenzione sarà puntata in modo particolare sui luoghi in cui si svolgeranno le funzioni religiose, tra cui il Vaticano, da sempre osservato speciale, ma anche sui monumenti e nei centri di aggregazione visto che, complice il bel tempo, molti turisti trascorreranno le festività nelle grandi città italiane, in primis Roma, ma anche Milano, Venezia, Napoli, Torino, Firenze e Palermo.
E ieri proprio nella capitale si è vissuto un momento di panico. Alla redazione del Messaggero è infatti arrivata una chiamata anonima che indicava la presenza di un ordigno dentro alla Rinascente. Per precauzione sono state evacuate le sedi di via del Tritone e di piazza Fiume. Nella telefonata, la cui registrazione è stata consegnata alla polizia, si sente distintamente una voce che dice «bomba alla Rinascente alle 15, Allahu Akbar».
Il personale
dei grandi magazzini e i clienti sono rimasti in strada fino alle 16 quando, dopo i controlli di rito messi in atto dagli artificieri, l'allarme è fortunatamente rientrato e la città è tornata alla tranquillità di sempre.
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